Un deficit superiore al miliardo E 200 milioni di danni erariali

La Regione Calabria a fine 2010 registrava un deficit sanitario di 1,04 miliardi di euro. Si tratta del primo valore certificato ufficialmente del disavanzo della sanità della Regione meridionale, che fino al 2009 era sconosciuto sia alla Corte dei Conti che al Parlamento. In realtà, quel miliardo è effetto di misure di contenimento che ne hanno ridotto l’ammontare, stimabile a fine 2007 a oltre 1,6 miliardi di euro. Tra i moltissimi fattori di criticità rilevati dalla Commissione d’inchiesta sugli errori sanitari della Camera si possono elencare: «Illegittimità nell’acquisto di farmaci e nel conferimento di incarichi, inosservanza delle norme sugli appalti pubblici, pagamento di fatture per operazioni inesistenti e mancata utilizzazione di strutture e apparecchi sanitari». Il danno erariale quantificato dalla Corte dei Conti nei procedimenti avviati dal 2004 al 2010 si attesta attorno ai 200 milioni di euro.

Le azioni di rivalsa avviate dai magistrati contabili nei confronti di medici e paramedici per errori risarciti in seguito dalle rispettive Asl sono quantificabili in circa 4 milioni di euro, la metà dei quali riconducibili a casi di «invalidità verificatesi al momento del parto».

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