Brescia - Ha confessato. Davide Sobacchi, l’uomo
arrestato per l’omicidio della moglie Agnese Schiopetti, ha raccontato tutto.
La confessione è stata resa durante l’interrogatorio davanti al pm Claudia Moregola.
Tra gli elementi in possesso degli inquirenti contro Sobacchi, che avrebbe ucciso la moglie e l’avrebbe poi gettata nel lago d’Iseo, ci
sarebbe anche una testimonianza. L'uomo era stato fermato questa notte, dopo
un lungo interrogatorio. L'accusa è omicidio.
I sospetti e l'arresto Per Sobacchi, subito sospettato e interrogato dai carabinieri, il provvedimento di fermo è scattato nella notte. La sua versione non avrebbe infatti convinto i militari. Alla base dell’omicidio, secondo gli inquirenti, le liti sempre più frequenti tra la coppia, sposata e con un bimbo di 15 mesi. Ieri il 28enne aveva denunciato la scomparsa della moglie, il cui corpo riaffiorato vicino alla riva del lago, nel comune di Marone, è stato recuperato dai sommozzatori.
Le contraddizioni Una serie di contraddizioni durante il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto, una ricostruzione dei fatti apparsa agli investigatori "senza logica", oltre a riscontri oggettivi. Sono gli elementi che hanno portato in carcere Sobacchi, originario di Ospitaletto (Brescia), con l’accusa di omicidio della moglie. I carabinieri della compagnia di Chiari, diretti dal capitano Alessandro Amedei e coordinati nelle indagini dal pm Claudia Moregola, hanno sottoposto a sequestro sia l’abitazione, dove i coniugi vivevano, in via Conventino a Ospitaletto, che l’auto dell’uomo.
La scomparsa Le indagini si erano inizialmente presentate difficili ieri perchè la donna morta era sprovvista di documenti. La sua identificazione è stata resa però più semplice dalla denuncia di scomparsa sporta dal marito proprio ieri mattina. Anche volendo, del resto, non avrebbe potuto ritardare la segnalazione ai carabinieri. Ieri mattina, infatti, una cognata è andata a trovare lui e la moglie e a salutare il loro bambino. A quel punto Davide Sobacchi ha detto che prima di coricarsi avevano litigato. Poi si era alzato perché aveva sentito piangere il bambino e non aveva trovato la moglie in casa.
La morte La donna è stata strozzata e presenta ematomi sul corpo in base ai quali si ipotizza che possa anche essere stata picchiata. In gola aveva della stoffa di colore rosso.
Il pm Claudia Moregola, che sta coordinando le indagini si è occupata recentemente di due altri casi di delitti in famiglia, che hanno avuto notevole eco: l’omicidio dei coniugi Donegani, per cui è stato condannato all’ergastolo il loro nipote Guglielmo Gatti, e la morte di Clara Bugna, per il cui omicidio è stato pure condannato all’ergastolo il marito Bruno Lorandi, che vent’anni prima era stato assolto dall’accusa di avere ucciso il figlio Cristian.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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