Cronaca locale

Come deliziarsi a Genova con il mondiale del pesto

In questo fine settimana c’è un profumatissimo motivo per visitare Genova e la Liguria, un profumo di basilico grazie al Campionato del mondo di pesto al mortaio, edizione numero 3 dopo quelle del 2007, vinta da una casalinga italiana, e quella del 2008, appannaggio di un 22enne californiano di origini coreane che l’arte l’aveva appresa - e bene - in un ristorante genovese di San Francisco.
Padre dell’evento, Roberto Panizza che è anche l’anima dell’associazione Palatifini e titolare di Rossi, azienda che dal ’47 produce pesto (e non solo), sito pesto.net. Domani la finalissima con 100 concorrenti, ma già oggi si può scorazzare per il capoluogo o l’intera regione per gustare validi piatti al pesto: trofie, trenette o lasagne. Sono infatti 67 le insegne che hanno aderito alla cosiddetta Settimana del Pesto, 22 li ritroviamo in Genova e 16 nella sua provincia così come 7 in quella di Imperia, 2 due nel Savonese e 20 in provincia di La Spezia. L’elenco intero in pestochampionship.it.
Il mondiale si terrà a Palazzo Ducale, nel Salone del Maggior Consiglio, in piazza Matteotti, l’ingresso è libero. Alle 11.30 la prima tornata pestaiola, tutti e cento per quaranta minuti alle prese con mortaio e pestello, aglio e basilico. Quindi giuria al lavoro e tutti gli altri al buffet fino alla proclamazione alle 14.15 dei 10 finalisti che torneranno a pestar basilico alle due e mezza. Un’ora dopo conosceremo il vincitore.
I concorrenti arrivano anche dall’estero. Si sono tenute eliminatorie, a Marsiglia e Friburgo, in Ecuador e California, mentre in Italia quella più lontana è stata a Reggia Calabria. Tra loro, ci sarà una pittrice della West Coast di 65 anni, almeno venti in meno di un reduce della seconda guerra mondiale in Africa, già presente tre anni fa emozionatissimo «perché quando ero sotto i colpi di El Alamein mai avrei pensato che un giorno avrei preparato il pesto a Palazzo Ducale», per i genovesi un simbolo assoluto.
Ed è bene ricordarsi che domani non si mangeranno zuppiere di pasta. Nessuno cucinerà perché l’evento mira a salvaguardare e a valorizzare la tradizione del pesto preparato nel mortaio (mixer o frullatori, più pratici, tendono a riscaldare il sugo), pesto che la giuria assaggerà come si farebbe con un gelato, un cucchiaino e via. I concorrenti avranno a disposizione un mortaio (la maggioranza porterà però il suo), un pestello, due mazzi di basilico, 100 grammi di olio, 100 di pinoli italiani, 100 di fiore sardo, 100 di parmigiano, 100 di sale e una testa di aglio di Vessalico (Imperia). Il materiale è in eccesso «perché tutti possano sbagliare», ha detto Panizza che poi ha aggiunto: «L’aglio è fondamentale, senza è come pensare a un tavolo con tre gambe. Però è probabile che tra cent’anni il pesto ne sarà in pratica privo».
Diverse le iniziative collaterali come Sapori, Tradizioni e Curiosità nel Centro Storico, un modo per andare alla scoperta dei segreti della città grazie a Itinera, itineraliguria.com. Domani percorso di circa un’ora (10 , bambini gratis fino a 12 anni), ci si ritrova a Palazzo Ducale, tre tour: ore 10, 12 e 15.30, informazioni e prenotazioni al numero 010.

6091603.

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