Sempre così. Prima l'annuncio del cast. Poi le polemiche di chi non c'è. L'elenco dei mugugni è più lungo di quello dei partecipanti al Festival che Carlo Conti ha scandito al Tg1 di domenica. Dopotutto è abbastanza prevedibile, visto che le canzoni proposte al conduttore/direttore artistico sono state "oltre 300" e i cantanti in gara sono "soltanto" 30. Però è difficile far luce in una parentesi larga 270 canzoni. Tanti cantanti hanno lasciato circolare il proprio nome tra i candidati salvo poi dire, come ad esempio ha fatto La Niña, che "non si può essere esclusi da qualcosa a cui non si partecipa". Difficile smentire. Di certo ci sono tanti nomi che sembravano lì lì per arrivare all'Ariston e invece non ci saranno. Giusto in ordine sparso: Nada, Settembre, Chiara Galiazzo, Mr Rain, Il Tre, Alex Britti, California (ex Coma_Cose), Emma Nolde, Fast Animals And Slow Kids, Sarah Toscano, Nina Zilli, Fred De Palma, Venerus, Carl Brave, Mecna, Benji e Fede, Aiello, Amara. Che sia vero oppure no, chissà. Qualcuno, come Settembre vincitore dei Giovani a febbraio scorso, oppure Benji&Fede aveva legittime attese, altri molto meno e comunque il loro nome è circolato per un po'. Per qualcuno, come Anna Tatangelo, hanno pensato i fan a manifestare (non smentiti) il proprio dissenso e hanno scritto valanghe di messaggi del tipo "tra tutti quelli nominati lei era la vera big!" e "tanto oramai abbiano cantanti che non cantano". Ci sarebbe poi la lista dei cantanti che hanno decisamente rifiutato l'invito di Conti. Anche qui l'elenco è lungo: Tiziano Ferro, Annalisa, Elisa, Carmen Consoli, Angelina Mango, Ernia, Alfa, Tananai, Sangiovanni, Emma, Madame, Noemi, Irama, Tedua, Blanco, Coez, Gianni Morandi, Anna, Pooh, Fabrizio Moro. Qui però si entra nel Fantasanremo ed è difficile distinguere il grano dal loglio, ossia capire chi effettivamente ha detto no da chi, molto più semplicemente non ha detto nulla. Di sicuro qualcuno, come Tiziano Ferro, Fabrizio Moro, Tedua e Alfa, ha più o meno pubblicamente spiegato che per ragioni varie non sarebbe stati in gara (come ospiti chissà). Altri, come i Pooh, al massimo avranno pensato di essere soltanto ospiti di una delle serate. Infine c'è chi, come Anna, per legittima e condivisibile scelta artistica, da qualche anno rifiuta l'invito. Ma c'è anche altro. È sempre più alto il volume di chi ipotizza che le principali etichette discografiche abbiano declinato inviti (specialmente di grossi nomi) per questioni di budget o di ritorni economici, che comunque esistono e sono molto concrete. Insomma una sorta di replica in tono molto più felpato di quanto avvenne nel 2004 con il cast minato dai no delle principali etichette. Rimane un'ultima ipotesi, che aiuta a capire perché questo è un Festival di transizione.
Negli ultimi 5 o 6 anni, oltre un centinaio di artisti, tra big e super big, tra rivelazioni e clamorosi debutti, è passato dall'Ariston e dintorni. Una pausa è fisiologica. Per evitare sovraesposizioni. O, più semplicemente, perché non si hanno sempre progetti che meritino il Festival.