Il Demanio si è dimenticato della Torre-Casale di Teodora

Per quanto l’urbanizzazione a Roma abbia assunto caratteri tragicamente intensivi, a volte memorie di notevole interesse storico si salvano quasi per miracolo dal soffocamento cementizio. Il quartiere della Magliana ne offre due rari esempi con la chiesa di Santa Passera - in buono stato di conservazione - e la vicina Torre-Casale di Teodora o del Giudizio, che, al contrario, giace nel più completo degrado architettonico e ambientale. Pian Due Torri è la zona in cui sorge il fortilizio, che nell’antichità si ergeva insieme a un altro gemello sull’opposta sponda del Tevere. Le due torri erano collegate tra loro da una catena di ferro, ideata per sbarrare il percorso sul Tevere alle imbarcazioni saracene, dopo le incursioni effettuate nella basilica di San Pietro e in quella vicinissima di San Paolo fuori le mura.
La Torre, a cui si accede lungo la via Teodora, quasi un sentiero che si snoda a fianco della pista ciclabile, appare in uno stato di grave e incomprensibile abbandono, un preludio ultra decennale per un inevitabile e inarrestabile stato rovinoso. A questo è da aggiungere l’ambiente decisamente surreale che circonda la Torre: uno spazio accuratamente e inspiegabilmente recintato e chiuso da un robusto cancello, occupato da una fitta vegetazione disordinata e assediato da grovigli di sterpaglie. Tra rottami e immondizie di ogni tipo razzola un numero considerevole di animali da cortile: decine di oche, papere, galli e galline, cui si aggiungono gracchianti cornacchie che in quella discarica a cielo aperto trovano il terreno adatto per cercare il cibo.
«Non trova alcuna giustificazione il disinteresse finora dimostrato dal Demanio - denuncia Piergiorgio Benvenuti - per la salvaguardia di questo monumento che sorge su un’area di sua esclusiva pertinenza, lasciandolo occupare abusivamente da molti anni, togliendo la possibilità di ammirarlo da vicino. Potrebbe benissimo essere recuperato come centro sociale o culturale per il quartiere della Magliana, come richiesto ripetutamente dall’associazione Studio A. Valeriani».
In verità la Torre di Teodora sorge sopra i resti di una tomba monumentale del I secolo d.C. con un’ampia camera sepolcrale. In epoca medievale venne realizzata una sopraelevazione sul sepolcro e di conseguenza la sua trasformazione in edificio d’avvistamento e difesa sul Tevere. A un piano, non molto alta, presenta massicci contrafforti ed è dotata anche di una scala esterna.

Il ricordo delle due costruzioni gemelle è affidato a questa Torre superstite dalla quale si può osservare il suggestivo spettacolo offerto dalle rive del Tevere e dall’ambiente palustre, caratterizzato ancor oggi dalla massiccia presenza di fitti canneti.

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