LA DEMOCRAZIA AMMALATA

In questi giorni si è fatto un gran polverone sulle nomine nella sanità lottizzate dalla maggioranza che governa la Regione. Tutto vero, per carità. E, a dirla tutta, sono meglio le denunce del consigliere regionale azzurro Franco Orsi a Repubblica (all’ottima Ava Zunino) e al Secolo XIX - evidentemente i suoi giornali di riferimento - piuttosto che le polemiche dei consiglieri comunali genovesi della Casa delle libertà su temi di vitale importanza, tipo «chi deve andare a Roma in rappresentanza delle minoranze e con il biglietto del Comune per il concistoro?» o «perchè ci hanno fatto sedere così indietro e non nelle prime file della platea di Palazzo San Giorgio al dibattito pubblico fra i candidati alla presidenza dell’Autorità Portuale?».
Vabbè che la forma è sostanza, ma attaccarsi troppo alla forma non credo sia il modo migliore di vincere le prossime elezioni. Con tutta la buona volontà e con tutta la simpatia per i consiglieri di opposizione, dubito che ci siano frotte di elettori che si precipiteranno a votarli sapendo che Tizio va a Roma al posto di Caio o che Sempronio è seduto in quinta, anzichè in quindicesima fila alle burlandiadi per definire il mejo fico der bigoncio fra i candidati del Partito democratico alla presidenza del Porto. E quando dico «candidati del Partito democratico», non intendo che sono stati scelti dal Pd, ma che sono stati messi lì tutti e tre «perchè del Pd». Non è un particolare di poco conto. E diciamo che non è il massimo della democrazia, giusto per usare un simpatico eufemismo.
Ecco, penso che questi siano i veri scandali. Che questo sia il vero regime. Non certo il fatto che ci siano primari con la tessera di partito, recente scoperta dell’acqua calda. Del resto, basta leggere le collezioni di questo Giornale per sapere che l’abbiamo sempre denunciato. L’ha fatto il centrodestra prima e lo fa, come al solito con meno stile, il centrosinistra ora. Ma non è questo il problema e lo dico io che l’unica tessera che ho in tasca è quella dell’Amt: lo sarebbe se fosse dimostrato che vengono nominati incapaci e macellai al posto di capaci e meritevoli solo perchè hanno la tessera di partito. Altrimenti, se tutto è formalmente regolare, il massimo che si può fare è combattere la ratio della legge e provare a cambiarla. Niente di più.
Ed è sbagliato contestare Burlando perchè ha fatto un reparto nuovo. Non perchè non l’ha fatto. Ma possibile che fra mille motivi che ci sono per attaccare una giunta che fa poco e male si prenda una delle poche cose che sono state fatte? Dirò di più: il fatto che Claudio Burlando abbia favorito la creazione di un reparto dopo la morte di sua papà, gli fa onore. Non disonore.


Detto questo, parliamo di liste d’attesa vergognose, parliamo di pazienti trattati come fastidi, parliamo di umanità troppo spesso negata. E parliamo anche, quando ci sono, di medici e infermieri che lavorano bene e che salvano vite. Anche se non so che tessera abbiano in tasca.

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