Quanto pesa la crisi economica e la depressione pubblica sulla dilagante depressione privata e personale?
E viceversa quante ansie e angosce private si riversano sul clima attuale e sulla situazione sociale?
È difficile stabilire i dosaggi e le priorità, ma si alimentano a vicenda; è un circolovizioso e un contagio reciproco con intensificazione progressiva, fino al panico. Vedo intorno a me una strage, e io stesso non ne sono immune. La depressione è oggi la norma, lo standard. Un popolo di depressi e di ansiosi, giovanili e senili, femminili e maschili, morali e ormonali, che poi si specchiano nel clima generale e nazionale.
La miscela pubblico/privato può essere esplosiva, anzi implosiva.
«Sta arrivando l'Apocalisse», mi dice convinto un coetaneo alla stazione. Lui ha trovato la spiegazione religiosa e non nascondo che a volte lo penso anch’io, anche se mi pare un po’ eccessivo dedurreda una cartella di Equitalia o dalla perdita del lavoro di suo figlio l’avvento dell’Apocalisse.
Armageddon è il nome d’arte di Monti?
Lui è la cura o la malattia? Propendo per una terza soluzione: è una cura inadeguata che aggrava la malattia perché è interna alla patologia. Ma qui il tema è l’intreccio perverso tra depressione pubblica e privata.
Come mai era accaduto, stiamo soffrendo la crisi sul piano intimo, l’abbiamo somatizzata e interiorizzata; e a nostra volta l’aggraviamo, proiettando il nostro stato d’animo sull’esterno.
La duplice salvezza è nelle mani di imprecisati angeli.
Nell’attesa, reagiamo con tutti i mezzi a disposizione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.