Derby Nella Roma c’è Totti, nella Lazio fuori Rocchi

Oggi alle 15, davanti a quasi 60mila spettatori, andrà in scena un derby sottotono e non solo perchè c’è tristezza per quanto accaduto a 100 chilometri dalla Capitale. La stagione ha tolto più di quanto ha dato a Lazio e Roma, che non hanno obiettivi di alto rilievo: i biancocelesti cercano un successo (dopo tre sconfitte consecutive e un digiuno realizzativo di 295’) per non tornare in ritiro, i giallorossi vogliono i tre punti per rinfocolare le speranze di agguantare il quarto posto.
Delio Rossi, come è sua abitudine, non parla alla vigilia del derby ma sembra avere le idee chiare sulla formazione. Che non comprenderà dall’inizio - ed è la prima volta - capitan Rocchi, pure protagonista in molti derby del passato (tre gol segnati). Ci dovrebbe invece essere Matuzalem, pure fermo ieri per noie muscolari. Se non ce la farà, è pronto Mourad Meghni.
Luciano Spalletti indica in De Rossi l’uomo derby, recupera Totti (che ha vissuto la solita vigilia di dubbi legati al suo ginocchio «ballerino») ma non potrà avere Vucinic, Aquilani, Juan, Cicinho e Montella. Julio Baptista, il cui gol decise il derby d’andata, ha lavorato a parte per un fastidio alla schiena, ma sarà a disposizione e non è da escludere che parta titolare. «Il derby è il derby, ha la sua valenza nel nostro contesto, ma anche per la visibilità internazionale che determina la partita - sottolinea il tecnico della Roma che dissente su una stracittadina dai toni bassi -. È un match che può dare molto, si è visto per l’effetto che ha fatto su di noi all’andata. La tradizione è dalla parte di chi sta peggio. Noi a parte la gara di andata ci siamo sempre arrivati meglio e in 19 partite siamo riusciti a prendergli 22 punti. Qualcosa, dunque, abbiamo fatto in questo girone di partite. E da quando ci sono io, siamo avanti tre vittorie a due».


Un dato statistico conforta la Roma: l’unico derby giocato l’11 aprile (era il 1999) fu vinto dai giallorossi per 3-1 con una doppietta di Delvecchio e un gol di Totti. Che alla Lazio non segna dall’autunno 2005. Troppo tempo per chi di derby ne ha giocati già ventotto.

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