da Imperia
L'Imperia si appresta a disputare il derby con la Sanremese in programma domani al «Comunale» di corso Mazzini di Sanremo in autogestione. La società, infatti, è sempre più nella bufera e a un passo dal baratro. Dirigenti che fuggono, il presidente Mirco Buzzetti sfiduciato a parole dagli uomini che si celano dietro alla Trade-line di Milano presunta proprietaria del club, che torna precipitosamente a San Donato Milanese denunciando di aver subito il taglio delle quattro gomme dell'autovettura, stipendi non pagati ai giocatori, i carabinieri che allontanano dalla sede su richiesta di Buzzetti il direttore generale Giovanni Giordano D'Altavilla, il pubblico ministero della procura del capoluogo Filippo Maffeo impegnato indagare ad ampio raggio sulle vicende del club a seguito di una serie di querele e controquerele.
La situazione è talmente esplosiva che si è perfino pensato che il derby di domenica prossima in casa della Sanremese fosse a rischio per defaillance da parte dei giocatori neroazzurri.
In questa situazione da fine impero, l'assessore allo sport Marco Scajola( Fi) ha trascorso gran parte del pomeriggio di ieri al «Ciccione», parlando col mister Lorenzo Mazzeo e con i giocatori ma anche con i cronisti. L'assessore allo sport Marco Scajola è dunque letteralmente «sceso in campo» in prima persona, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe, nei giorni in cui il club nerazzurro sta attraversando uno dei momenti più bui della sua esistenza. Ha detto Scajola: «Lo stato dei fatti è giunto al limite della tollerabilità. Noi siamo sempre stati disponibili al colloquio con quanti accampano la titolarità del club, ma non sappiamo chi sono». «Oggi ha proseguito - siamo arrivati a un bivio: la mia presenza qui sta a significare la vicinanza dell'amministrazione, mia e del sindaco che non può essere presente per impegni fuori città ai giocatori e al mister».
Scajola, è poi sbottato in uno sfogo che non lascia spazio a dubbi:«Siamo stanchi di vedere il buon nome della nostra città strapazzato in tutta Italia per questioni che con lo sport non hanno nulla a che fare. Non lo tolleriamo e non lo tollereremo mai più. Ora attendiamo con serenità le determinazioni della magistratura nel cui operato riponiamo la massima fiducia, ma per il futuro pretenderemo da chiunque si avvicini a questo club chiarezza e trasparenza.
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