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DiBenedetto assicura: «La Roma avrà un futuro luminoso»

Il tycoon Usa, intervistato da Sky Sport, non si sbilancia su obiettivi precisi, ma è convinto che la squadra sarà competitiva. E sul direttore generale Baldini, che arriverà a ottobre dopo essersi liberato dall'impegno con la Federcalcio inglese, dice: «È una persona molto intelligente, profonda e con una grandiosa visione delle potenzialità giallorosse»

«La Roma ha una storia importante e di successo, ha vinto tanto ed è competitiva da sempre. So che dal successo della squadra dipende la felicità dei tifosi. Lavoreremo tutti duramente per portare la Roma a diventare la squadra di cui essere orgogliosi Sono consapevolmente ottimista: sono certo che avrà un futuro luminoso». Dopo la cocente delusione per l'eliminazione dall'Europa League, il nuovo proprietario della Roma, Thomas DiBenedetto, rilancia le quotazioni del progetto a stelle e strisce e rinnova la fiducia alla formazione di Luis Enrique.
Il tycoon di Boston, intervistato in esclusiva da Sky Sport, anche se non si sbilancia fissando degli obiettivi precisi («diverse squadre hanno la possibilità di vincere lo scudetto»), è convinto che al termine del mercato, e con un rodaggio un po' più lungo, la squadra «farà dei progressi e diventerà molto competitiva. Vedremo i miglioramenti nel corso della stagione, ma davvero prevedo un ottimo futuro per la Roma». Molto dipenderà dagli acquisti che riuscirà a concludere il direttore sportivo, Walter Sabatini, alle prese con gli ultimi giorni di mercato. «Lavora giorno e notte per portarci i migliori giocatori, per portarli a Luis Enrique» ammette DiBenedetto senza ovviamente lasciarsi sfuggire nemmeno un nome. Quelli sul taccuino del ds, alla ricerca di un difensore, un paio di centrocampisti e una punta versatile, sono comunque più o meno già noti: Kjaer per il reparto arretrato (tutt'altro che tramontata infatti la trattativa col Wolfsburg, tanto che domani potrebbe anche arrivare l'ok al trasferimento), Pjanic e Guarin per la linea mediana (ma non sono esclusi extracomunitari finora rimasti ai margini del tourbillon mediatico), Palacio per l'attacco. Quest'ultimo in particolare dovrebbe arrivare non appena si sbloccherà la situazione di Borriello, sempre più vicino al Paris Saint-Germain dei nuovi proprietari del fondo sovrano del Qatar, sbarcati in Francia per costruire un top team nel più breve tempo possibile.
Un progetto a medio-lungo termine è invece quello che ha in mente il consorzio americano dopo aver rilevato da UniCredit il pacchetto di maggioranza del club giallorosso. «È sempre stato vivo in me il desiderio di fare affari in Italia - confessa DiBenedetto -. Così, quando si è presentata l'occasione, ho studiato e riflettuto a lungo su come avrei potuto gestire la Roma. Credo che Roma e la Roma siano entrambi marchi di risonanza mondiale. Questo è un elemento che può essere davvero appetibile per sponsor e investitori di tutto il mondo. Credo davvero che la Roma sia una media company». Ovviamente indispensabile, nel business plan statunitense, lo stadio di proprietà: «Siamo in contatto con le autorità competenti e col Coni, e speriamo che in futuro ci diano la possibilità di avere un impianto dedicato esclusivamente al calcio - le parole di DiBenedetto -. Stiamo analizzando come e dove costruirlo, in collaborazione con partner italiani, consci dell'importanza economica di avere uno stadio di proprietà. Vorremmo ricreare un ambiente in cui le famiglie possono venire allo stadio e portare i propri figli alla partita».
Idee già sposate su tutta la linea dal futuro direttore generale, Franco Baldini che, in attesa di essere liberato dalla Federcalcio inglese (a metà ottobre), si è accomodato in tribuna all'Old Trafford per gustarsi il roboante 8-2 con cui il Manchester United ha superato l'Arsenal. «Franco è un uomo di valore, per lui ho un enorme rispetto - sottolinea DiBenedetto -. È una persona molto intelligente, profonda e con una grandiosa visione delle potenzialità della Roma». Aumentate, secondo il nuovo patron, grazie agli acquisti di Bojan Krkic e Lamela: «Penso che entrambi questi ragazzi abbiano un grande futuro, hanno capacità tecniche che pochi giocatori possiedono.

Saranno fondamentali per il successo della nostra squadra».

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