Le dieci «meraviglie» di Pianura: dopo 12 anni tutte sulla carta

Due milioni 885mila 777,44 euro per mettere su un cantiere. Questo monumento allo spreco si trova a Pianura, quartiere periferico di Napoli, il quartiere della ex discarica di Contrada Pisani e dell’abusivismo edilizio dei primi anni Ottanta. Qui, dovevano sorgere dieci opere, ideate per migliorare la qualità dei servizi per 70mila abitanti: il comune di Napoli, da Antonio Bassolino a Rosetta Iervolino, passando per il breve interregno di Riccardo Marone, in poco meno di 12 anni, non è riuscito a realizzare neppure una di queste strutture. Una di queste opere, forse la più urgente, ovvero un Poliambulatorio, ha iniziato lentamente a sorgere ma, arrivata ad un terzo della sua realizzazione, si è fermata. Soldi finiti. Costo del monumento allo spreco, 2 milioni 885 mila 777,44 euro. Se i lavori del Poliambulatorio fossero stati completati, sarebbero costati 7 milioni 838mila e 202,25 euro. La storia delle dieci opere – oltre al Poliambulatorio, tra l’altro un mercatino, un campo da golf e un parco – nasce alla fine del ’96, nel pieno del falso mito del «rinascimento» bassoliniano, quando vengono stanziati 100 miliardi del vecchio conio, per metà finanziati dai fondi europei.

I lavori iniziano solo per il Poliambulatorio e per un parcheggio nel ’99 ma, dopo una mezza dozzina di anni, si fermano. Il consigliere comunale di An Andrea Santoro, parla di un «disinteresse totale dell’amministrazione».

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