Diesel e benzina ancora con noi Quindi la «scossa»

L’auto del futuro sarà sempre più ecologica, è una certezza. Ma nei prossimi vent’anni, il predominio dei motori Diesel e benzina nel settore resterà incontrastato. Questi propulsori diventeranno sempre più economici e sarà possibile ridurre del 25-30% il consumo di carburante, ma non nutriamo falsi obiettivi: l’auto elettrica per molti anni ancora non conoscerà una diffusione elevata. Si stima che nel 2015 solo 5 milioni degli 85-90 milioni di nuovi veicoli che verranno prodotti nel mondo avranno propulsioni ibride e altri 500mila saranno ibridi plug-in o elettrici.
«Il mercato dell’auto elettrica comincerà ad avere importanza solo dopo il 2020 con 6 milioni di ibride e 3 milioni di plug-in su 100 milioni di auto nuove prodotte», questa previsione è di Wolf-Henning Scheider, responsabile dei sistemi a benzina di Bosch, il gigante tedesco, con oltre 280mila addetti, all’avanguardia nell’elettronica per auto. Secondo Scheider nel futuro a medio termine circoleranno vetture medio-compatte in grado di percorrere 100 chilometri con appena 3 litri di carburante. Da un lato, quindi, maggiore efficienza dei motori a scoppio, dall’altro la ricerca di carburanti alternativi considerando che le riserve di combustibili fossili sono limitate.
Gli stessi ricercatori di Bosch hanno già adattato i sistemi di iniezione all’utilizzo di etanolo e di carburanti biologici o sintetici e ora si stanno concentrando sul motore ibrido, sulle propulsioni totalmente elettriche e sul miglioramento delle prestazioni delle batterie. La casa tedesca sta inoltre lavorando sulla cella a combustibile come convertitore di energia. «I motori elettrici rappresentano il mezzo più efficiente di alimentazione dell’automobile. Una vettura con motore elettrico è in grado di percorrere 6,5 km con un kW/h».
La velocità di diffusione dell’auto elettrica è ostacolata da molti fattori. In primo luogo i limiti delle batterie agli ioni di litio in termini di costi e di capacità. L’autonomia che offrono è ancora scarsa. Un ruolo importante lo giocherà poi il prezzo del petrolio greggio e le normative antinquinanti come gli standard sulle emissioni di anidride carbonica2 nell’Ue e negli Usa. Nella aree metropolitane, dove nei prossimi anni vivranno oltre 500 milioni di persone, le elettriche saranno ideali per gli spostamenti nei contesti urbani e non avranno alcuna difficoltà a rispettare i più severi limiti sulle emissioni. Nelle stesse megalopoli cinesi si sta manifestando un crescente interesse per l’acquisto di auto ecologiche.
Secondo Scheider, la propulsione ibrida rappresenterà un ponte tra passato e futuro. I mild hybrid con funzione Start/Stop consentono un risparmio medio di carburante fino al 15% rispetto a un motore benzina a iniezione indiretta. C’è poi lo strong hybrid che funziona sulle brevi distanze esclusivamente a energia elettrica e permette di risparmiare carburante fino al 25%, senza ovviamente dimenticare le ibride plug-in che, ricaricandosi con il collegamento alla rete elettrica, percorrono brevi distanze a emissioni zero. «Tra tutte queste varianti, l’ibrido diesel mostra il potenziale maggiore di riduzione delle emissioni di anidride carbonica2.

La soluzione ibrida sta aprendo la strada alla propulsione esclusivamente elettrica».

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