
Il progetto di sostituire gli alberi secolari "negli anni" con specie più adatte alla città sta ricevendo una pioggia di critiche. Ed è probabile che l'intento non si realizzi così come lo ha delineato alla commissione Mobilità l'assessore al Verde Elena Grandi: "Non stiamo parlando di demolire domani i filari di XXII Marzo e viale Corsica - aveva detto - Stiamo piuttosto ragionando su un progetto più ampio, sull'intera città. Le piante secolari soffrono a causa del traffico e della sosta selvaggia, ormai il loro compito lo hanno svolto. Progressivamente sostituiremo le specie inadatte con altre dalle dimensioni più contenute, con meno radici e meno fronde". Da dove nasce un progetto così radicale e di importanza cruciale per Milano? Perchè non c'è stato dibattito? Il 22 marzo il Municipio 4 aveva votato un documento dal titolo: "Rinnovo filari alberati viale Corsica e corso XXII Marzo con riqualificazione tornelli e strutture stradali", i consiglieri di Lega e Forza Italia si erano astenuti mentre Davide Rocca di Fratelli d'Italia aveva votato contro. "Da qui la commissione, per chiedere chiarimenti all'assessore - ha spiegato il consigliere comunale Francesco Rocca (FdI) - L'impressione è che l'assessore Grandi fosse già al corrente della proposta e che si siano messi d'accordo (forse pensavano passasse in sordina?). Va detto che non vi è differenza fra abbattere gli alberi subito o farlo in maniera graduale (e perdipiù in tutta la città). Per questo ci opponiamo all'ipotesi di eliminare gli esemplari secolari sani che sono un patrimonio indiscutibile per la zona e la città intera, garantiscono ombra, fresco e assorbono gli inquinanti". Per Rocca questa giunta si proclama ecologista solo a parole, "dal 2021 a oggi il verde nuovo copre soltanto lo 0,19% della superficie totale". Domani proseguirà la raccolta firme nel gazebo di piazza del Suffragio. "Saremo in piazza dalle 15.30 alle 18.30, le firme verranno da me protocollate e portate in consiglio e dal sindaco. Vogliamo chiarire anche la questione dei solchi circolari, le cercinature, perchè la Grandi dichiara di aver sporto denuncia per due esemplari nel 2023 ma qui ce ne sono 7 con il tronco inciso e la garza applicata sopra, appare tutto poco chiaro". Intanto il consigliere Enrico Fedrighini (gruppo misto) racconta come si riuscì a evitare l'abbattimento di 180 olmi nel 2014. "Un'esperienza cui l'amministrazione potrebbe ispirarsi, visto che ha avuto una rilevanza ambientale importante e portò a un risparmio di 4 milioni di euro. Alle fine solo 4 alberi furono divelti, gli altri 176 svettano ancora oggi in salute". Riporta Fedrighini: "Bisognava rifare i binari della linea 12, avevano un secolo, la stessa età delle piante che affondavano le loro radici lungo la tratta. L'Atm presentò la relazione di un'agronoma che mostrò come le radici aggrovigliate avrebbero compromesso la tenuta del tram. Con il consiglio di zona 8 organizzammo un'assemblea pubblica per informare i cittadini e coinvolgere qualche esperto. Si fecero avanti Sergio Pellizzoni, il gestore di Boscoincittà e Alessandro Pestalozza, agronomo. Fu la risposta a una chiamata civica. Gli esperti mostrarono che le radici portanti degli olmi sono verticali e che quelle superficiali che apparivano attorcigliate non erano fondamentali e si potevano eliminare.
Furono fatti gli scavi ad aria e non meccanici (la terra rimossa con il getto d'aria) ed eseguiti i test di trazione per simulare la portata delle raffiche di vento fino a 120 km/h. Le prove dimostrarono la tenuta degli alberi prima e dopo gli scavi". Perchè non replicare quell'esempio?