Gianluigi Nuzzi
nostro inviato a Potenza
I grattacapi per il pubblico ministero John Woodcock potrebbero iniziare già martedì, al massimo mercoledì. Sul tavolo del procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, arriverà infatti unistanza, di fatto una sorta di esposto, contro il Pm delle mille inchieste transregionali con i vip sempre o quasi nel registro degli indagati. Una pattuglia di difensori dellultima inchiesta sollecita infatti lintervento di Tufano affinché intraprenda lazione disciplinare proprio contro Woodcock, autore, a loro dire, di «errori grossolani e reiterati» e di «interpretazioni erronee» delle norme giuridiche. Listanza verrà limata in questo fine settimana. Insomma, accuse pesanti quelle che Sergio La Penna, difensore di Achille De Luca ed esponente regionale di Forza Italia, intende rivolgere a Woodcock. «Ma sarà tutto documentato - afferma il penalista -, non è infatti possibile che ogni volta le sue inchieste soffrano di incompetenza territoriale». In verità questa è appena iniziata e nessun giudice ha detto che la Procura è incompetente... «E qui vi sbagliate perché proprio nello stesso procedimento, proprio il mio assistito, arrestato il 6 maggio, si è visto accogliere dal Riesame lincompetenza territoriale, tantè che il 23 siamo chiamati a Roma a discutere per la libertà davanti alla Terza Penale. Insomma, è competente Roma o Potenza? I giudici si sono già espressi e secondo me, Woodcock già non potrebbe più indagare».
Da qui lidea di cogliere al volo la riforma voluta dal precedente governo che impone al procuratore lazione disciplinare in caso di negligenze. Si tratterà forse del primo caso di avvocati che sollecitano il procuratore capo o quello generale, invitandoli di applicare la nuova legge sullazione disciplinare. Infatti coincidenza vuole che la legge, osteggiata dallAnm e che ha creato i primi dissidi con il Guardasigilli Clemente Mastella, entri in vigore proprio domenica con lunedì come primo giorno utile. Un altro elemento da non sottovalutare sono i rapporti tra Tufano e Woodcock, o meglio le valutazioni del primo sul secondo. In città, nella comunità giudiziaria di Potenza si ricorda come tempo addietro Tufano aveva sottolineato i costi alti della giustizia lucana, a iniziare da quelli del circondario di Potenza. E la voce più alta di spesa, di decine di volte superiore a quella delle altre Corti dappello, è data dalle intercettazioni telefoniche. Che si tratta proprio dello strumento investigativo tra i preferiti proprio da Woodcock.
Anche gli altri avvocati sono in sobbuglio. Con parole durissime: «Siamo alla follia giudiziaria», si spinge Dante Venco che con Massimo Dinoia difende Roberto Salmoiraghi, sindaco di Campione. «Viene contestata ad esempio la corruzione - sostiene il penalista - perché vengono utilizzati proventi del Casinò. Peccato che la società che gestisce il Casinò sia privata e che quindi gestisce le risorse in maniera privatistica come si è già verificato in unanaloga situazione con il Casinò di Venezia». Anche il difensore di Vittorio Emanuele, Piervito Bardi, parla di «situazione kafkiana» anche se il figlio del re «è abbastanza sicuro di poter spiegare un equivoco di fondo. Certamente le accuse sembrerebbero gravi qualora provate. Ma siamo in fase di indagini e tutto va provato». Lingresso nel pool difensivo della Buongiorno, già difensore di Giulio Andreotti e del vivaio del professor Coppi, è un altro elemento che fa prevedere una difesa durissima, non tanto fuori dal processo, quanto proprio utilizzando le leve che offre il diritto. Tanto che alcuni avvocati hanno innestato il turbo, scavalcando il vaglio del Gip.
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