L'allarme per i voli "zombie" e il decollo in 10 minuti: così gli f-35 italiani hanno intercettato i Mig russi

Decollo in 10 minuti da Ämari: la task force italiana di “Baltic Eagle III” intercetta e scorta fuori tre caccia russi. Cos’è lo scramble e come opera la difesa aerea NATO

L'allarme per i voli "zombie" e il decollo in 10 minuti: così gli f-35 italiani hanno intercettato i Mig russi
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Dieci minuti. È il tempo trascorso tra l’allarme dai radar NATO e il decollo dei due F-35 italiani dalla base di Ämari, in Estonia, per intercettare tre MiG-31 russi entrati nello spazio aereo estone. I velivoli, con transponder spenti e senza contatti radio, detti anche voli “zombie”, hanno sorvolato l’area di Vaindloo per circa dodici minuti, penetrando per circa cinque miglia nautiche e puntando verso Tallinn prima di essere identificati e scortati fuori. Ecco come sono entrati in azioni i mezzi italiani e come funzionano le operazioni di scramble.

Cos’è lo scramble e quando scatta

“Scramble” è l’intervento rapido dei caccia in allerta permanente (Quick Reaction Alert, QRA) per identificare o allontanare un aereo sospetto: scatta in assenza di piano di volo, transponder spento o mancata radio. Gli equipaggi restano pronti H24 e decollano entro pochi minuti, seguendo procedure standardizzate NATO.

Come funziona la rete NATO

La difesa aerea alleata combina sorveglianza radar terrestre, sensori, velivoli AWACS e una catena di comando che passa dai Control and Reporting Centres (CRC) ai Combined Air Operations Centres (CAOC). Nei Baltici opera dal 2004 la missione Baltic Air Policing, a rotazione tra Paesi alleati: il dispositivo è pensato per una risposta in minuti a sorvoli non autorizzati o provocazioni lungo il fianco Est.

I velivoli: MiG-31 “Foxhound” e F-35A

I MiG-31 sono intercettori supersonici oltre Mach 2,8, con radar Zaslon e missili a lungo raggio (tra cui il vettore del Kinzhal). Progettati per alta quota, sacrificano manovrabilità a favore di velocità e portata. Gli F-35A italiani sono caccia multiruolo di quinta generazione: radar AESA, sensori integrati, fusione dati e capacità stealth permettono identificazione rapida e condivisione in rete con altri asset NATO, aumentando la superiorità informativa nella fase di intercettazione.

Il dispositivo italiano ad Ämari e i precedenti

L’Italia guida la base estone di Ämari nell’ambito dell’operazione Baltic Eagle III (da agosto a fine novembre), con una task force del 32° Stormo in allerta rapida 24/7. Dallo scorso giugno è schierato anche il sistema di difesa antimissile SAMP/T. Il 13 agosto due F-35 italiani erano già decollati d’urgenza per un An-12 diretto a Kaliningrad con transponder spento. Quella dei MiG-31 è la quarta violazione dello spazio aereo estone nel 2025.

Regole d’ingaggio e de-escalation

Le ROE NATO prevedono una scala progressiva: identificazione, chiamate radio,

segnalazioni visive, affiancamento e scorta. L’uso della forza è l’ultima ratio in caso di minaccia immediata e richiede autorizzazioni politico-militari. Obiettivo: ristabilire la legalità dello spazio aereo evitando l’escalation.

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