La giornata diplomatica si apre con l’annuncio della prossima visita di Steve Witkoff a Mosca, mentre crescono le polemiche sul suo rapporto con il Cremlino dopo le rivelazioni di Bloomberg.
Trump difende il suo inviato e insiste sui progressi ottenuti nei colloqui sull’Ucraina, pur rinunciando a fissare nuove scadenze. Sul terreno, intanto, un attacco russo colpisce Zaporizhzhia provocando diversi feriti, mentre Washington e Kiev valutano l’impatto delle ultime mosse negoziali.Francia, dei russi tra i 4 arrestati per spionaggio
Le autorità francesi hanno arrestato quattro membri del gruppo filo-russo SOS Donbass con l'accusa di aver raccolto informazioni per conto di una potenza straniera. Il gruppo è stato fondato in Francia nel 2022. La sua fondatrice, Anna N., cittadina con doppia nazionalità francese e russa, è tra le quattro persone arrestate. La quarantenne è nata in Russia. Sono stati arrestati anche un quarantenne russo identificato come Vyacheslav P. e due cittadini francesi indicati come Vincent P., 63 anni, e Bernard F., 58 anni. La Direzione Generale della Sicurezza Interna (DGSI), i servizi segreti francesi specializzati nel controspionaggio, hanno indagato per mesi sulle attività del gruppo. Anna N. era da mesi nel mirino della DGSI ed è “sospettata di aver contattato dirigenti di varie aziende francesi per ottenere informazioni relative agli interessi economici francesi”. Lo ha fatto sapere la procura in una nota all'Associated Press.
Anna N. era in contatto con Vyacheslav P., che avrebbe affisso manifesti filo-russi sull'Arco di Trionfo a settembre. I manifesti mostravano un soldato russo e la scritta 'Ringrazia il soldato sovietico vittoriosò. L'ufficio del procuratore ha affermato che Vyacheslav P., che rimane in stato di detenzione, è stato identificato grazie a un filmato come l'autore dell'affissione dei manifesti sul monumento parigino. Anna N. e Vincent P. sono accusati in via preliminare di associazione a delinquere, contatti con potenze straniere a fini di spionaggio e raccolta di informazioni per potenze straniere, reati punibili con una pena detentiva fino a 10 anni e con ingenti sanzioni pecuniarie. I due rimangono in stato di detenzione. Bernard F., che non è in stato di detenzione ma a cui è vietato lasciare la Francia e che deve presentarsi settimanalmente alle autorità, è stato accusato in via preliminare di associazione a delinquere e contatti con servizi segreti stranieri. Vyacheslav P. è accusato in via preliminare di associazione a delinquere e danneggiamento di proprietà a favore di una potenza straniera.
Il sito web SOS Donbass afferma di essere stato fondato da Anna Novikova dopo la sua visita nel Donbass, il nome con cui i russi chiamano le regioni di Donetsk e Luhansk nell'Ucraina orientale, in gran parte occupate dalle forze russe. Sui social, SOS Donbass aveva precedentemente identificato il suo presidente come una persona di nome Vincent Perfetti. Il gruppo si descrive come una ong umanitaria che raccoglie fondi e distribuisce aiuti ai residenti del Donbass “che sono stati bombardati dall'esercito ucraino con armi della Nato”. Afferma inoltre di voler “costruire un ponte di pace tra l'Europa e la Russia”. I post sul sito mostrano una stretta di mano nei colori della bandiera della Russia e la scritta "La Russia non è mia nemica"
Zelensky: "Inasprire sanzioni finché Mosca respinge la pace"
Volodymyr Zelensky ha parlato oggi con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sottolineando la necessità di continuare a esercitare pressione sulla Russia mentre proseguono gli sforzi di pace guidati dagli Stati Uniti. "Siamo d'accordo: finché la Russia continuerà a respingere tutti gli sforzi di pace, le sanzioni contro di essa dovranno essere inasprite e l'assistenza finanziaria e di difesa all'Ucraina dovrà continuare", scrive il leader ucraino su X, aggiungendo che hanno discusso anche dei colloqui di pace guidati dagli Stati Uniti, e del lavoro in corso dell'Ue sull'uso dei frozen asset.
Budapest: "No a uso asset russi, serve ok da tutte le parti"
"L'Ungheria non sosterrà questa iniziativa. Utilizzare i beni congelati prima di un accordo di pace scatenerebbe contromisure russe che possono causare gravi danni alle aziende europee, comprese quelle ungheresi. Questa è la realtà fondamentale per noi". Lo scrive su X Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro ungherese Viktor Orbán. "Ecco perché la pace è essenziale e perché l'uso di questi beni può essere solo parte di un accordo basato sul consenso di tutte le parti coinvolte. Lo diciamo da mesi - aggiunge - eppure a Bruxelles sembra che stiamo parlando di un muro".
Ushakov: "007 ucraini e russi si sono incontrati ad Abu Dhabi
Il consigliere del Cremlino Yury Ushakov ammette che a Abu Dhabi funzionari dei servizi segreti russi e ucraini si sono incontrati "per discutere questioni delicate come lo scambio di prigionieri". Lo riporta Tass. "Si incontrano occasionalmente e discutono di questioni che definirei molto delicate, comprese quelle relative allo scambio di prigionieri", ha osservato il consigliere di Putin che sostiene che il segretario Usa Driscoll "si è presentato all'improvviso alla riunione e per quanto ne so, ha incontrato funzionari ucraini e ha anche tenuto una riunione con i nostri rappresentanti, cosa del tutto inaspettata"
Salvini: "Su Ucraina discutano Trump-Zelensky-Putin, Ue non si metta in mezzo"
Mosca dovrebbe accettare il piano di pace Ue? "Lasciamo che discutano Trump, Zelensky e Putin, senza invasioni di campo di Bruxelles, di Parigi o di Berlino. Ecco, come Trump è riuscito tra mille difficoltà a porre fine al massacro tra Hamas, i terroristi di Hamas e Israele, adesso ci sono i punti 28, 24, 19, non sta a me giudicarli, quindi figurati se sono io a dover dire cosa deve accettare Zelensky o cosa deve accettare Putin. Ringrazio Trump che li sta mettendo intorno a un tavolo, perché se avessimo aspettato Macron o compagnia campa cavallo, qualcuno è più interessato a vendere armi che a fermare i missili. Mi sembra che ci sia disponibilità all'ascolto da parte sia di Zelensky che di Putin, lasciamo lavorare gli americani, e l'Unione Europea non si metta di mezzo". Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a margine di una conferenza stampa alla Camera. L'Unione europea vuole stare vicino a Kiev perché serve una mediazione dato che Trump e Putin potrebbero fare un accordo a scapito dell'Ucraina? "Io noto che la guerra è in corso da quasi quattro anni e il ruolo dell'Unione Europea è stato pressoché pari allo zero, se non pagare decine di miliardi di euro, fare le sanzioni, e probabilmente leggendo le cronache che arrivano da Kiev alimentare un giro di corruzione da centinaia di milioni di dollari - ha aggiunto - quindi io direi che Bruxelles e Londra, Parigi e Berlino se lasciano lavorare Washington per trovare un accordo fra Kiev e Mosca fanno la cosa giusta, anche perché io ho l'impressione che qualcuno in Europa che è in difficoltà a casa sua cerchi altrove un diversivo".
Berlino: Kiev deve essere in grado di negoziare in modo sovrano
Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, si aspetta che i primi accordi di base tra Russia e Ucraina nell'ambito degli sforzi di pace in corso "non prima della prossima settimana". Questa sarebbe la prima fase dei negoziati, ha affermato Wadephul dopo una riunione della Commissione Affari Esteri a Berlino. In precedenza, aveva informato a porte chiuse i membri del Parlamento sulla situazione attuale. Il governo tedesco sottolinea l'importanza di un processo strutturato "affinché l'Ucraina possa negoziare in modo sovrano quali concessioni sia disposta a fare". Kiev può farlo solo da una posizione di relativa forza e può contare sul sostegno dell'Europa e della Germania, ha spiegato ancora il ministro tedesco.
Cremlino: prematuro dire che accordo è vicino
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito "premature" le dichiarazioni secondo cui la situazione in Ucraina sarebbe vicina a un accordo di pace. "È troppo presto per dirlo", le sue parole riportate dalla Tass. Peskov - allo stesso tempo - ha confermato che "ci sono contatti" in corso fra Russia e Stati Uniti.
Rutte: "Russia una minaccia anche dopo un accordo di pace"
La Russia, per la Nato e per gli europei, "continuerà a essere una minaccia a lungo termine per molto tempo", anche se si dovesse raggiungere un accordi di pace con l'Ucraina. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un'intervista al quotidiano spagnolo El Paìs. "Se un presidente russo è disposto a sacrificare un milione di persone del proprio popolo per questa fallacia di correggere la storia, dobbiamo essere preparati. Ecco perché dobbiamo spendere molto di più per la nostra difesa. Un piano di pace non cambia la valutazione della Russia come minaccia a lungo termine per l'Europa", ha aggiunto.
Cremlino: "Europei si intromettono inutilmente in piano pace"
"Gli europei si intromettono in tutte queste questioni, cosa del tutto inutile, a mio avviso". Lo ha detto il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, rispondendo a una domanda della televisione di Stato sul possibile ruolo dell'Europa nelle discussioni sui piani di pace per l'Ucraina. Lo riporta la Tass.
Cremlino: "Guerra finita entro il 2025? Ci piacerebbe"
"Ci piacerebbe": così il consigliere presidenziale russo per la politica estera Ushakov ha risposto a una domanda della televisione di Stato sulla possibilità che il conflitto in Ucraina finisca entro il 2025, come ritenuto possibile dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un'intervista al Pais. Lo riferisce l'agenzia Interfax.
Cremlino: "Molti punti piano Usa richiedono discussione"
Il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov ha detto che "alcuni aspetti" delle proposte di Donald Trump per la pace in Ucraina "possono essere considerati positivamente, ma molti richiedono una seria discussione tra gli esperti", che non c'è ancora stata. Parlando in un'intervista alla televisione russa, ripresa dalla Tass, Ushakov ha lamentato che Mosca ha ricevuto, solo in via non ufficiale, "diverse versioni" del piano, "alcune delle quali possono anche confondere".
Kiev a Cnn: manca ancora intesa con Usa su tre nodi significativi
Nonostante l'ottimismo mostrato da Donald Trump, una fonte ucraina di alto livello ha detto alla Cnn che ci sono ancora notevoli divari su 3 punti tra ciò che l'amministrazione Trump chiede all'Ucraina e ciò che le autorità di Kiev, in difficoltà, sono disposte ad accettare. Parlando alla Cnn, la fonte ha concordato con i funzionari di Trump sul fatto che sia stato effettivamente raggiunto un "consenso" sulla maggior parte dei punti esposti nelle 28 proposte di pace degli Usa. Ma la fonte ha affermato che, lungi dall'essere solo pochi punti di disaccordo minori, come sostiene la Casa Bianca, ci sono ancora almeno tre aree cruciali in cui permangono differenze significative, differenze che potrebbero decretare il successo o il fallimento degli sforzi per negoziare la fine del conflitto. In primo luogo, la delicata questione se l'Ucraina dovrebbe cedere territori chiave nella regione del Donbass, nell'Ucraina orientale, annessi ma non ancora conquistati dalla Russia, tra cui la "cintura di fortezze" di città e paesi fortemente difesi, considerati vitali per la sicurezza ucraina. Precedenti proposte statunitensi prevedevano che l'Ucraina cedesse il territorio per trasformarlo in una zona demilitarizzata amministrata dalla Russia. La fonte ucraina ha dichiarato che ci sono stati "certi progressi" su tale proposta, ma che non è stata ancora presa alcuna decisione. In secondo luogo, è ancora in discussione la controversa proposta statunitense di limitare le dimensioni delle forze armate ucraine a 600.000 unità. La fonte ucraina ha affermato che si è parlato di un nuovo numero più elevato, ma che Kiev desidera ulteriori modifiche prima di essere disposta ad accettare tali limitazioni. Infine, per quanto riguarda la rinuncia dell'Ucraina alla sua ambizione di diventare membro della Nato, tale richiesta, ha detto la fonte a Cnn, rimane inaccettabile. Una simile concessione creerebbe un "brutto precedente" e di fatto darebbe alla Russia un diritto di veto sull'alleanza militare occidentale "di cui non è nemmeno membro". Punti la cui risoluzione a favore della Russia è anche la principale condizione posta da Mosca per porre fine alla sua brutale campagna. Ma tutti e tre i punti ancora aperti rappresentano anche linee rosse di lunga data per l'Ucraina, su cui hanno combattuto e perso la vita decine di migliaia di soldati ucraini.
Von der Leyen, legittimare nuovi confini apre porte a nuove guerre
"Sappiamo che la mentalità della Russia non è cambiata dai tempi di Yalta, quando vedeva il nostro continente in termini di sfere di influenza. Quindi dobbiamo essere chiari sul fatto che non può esserci una spartizione unilaterale di una nazione europea sovrana e che i confini non possono essere modificati con la forza. Se oggi legittimiamo e formalizziamo l'indebolimento dei confini, apriamo le porte a nuove guerre domani, e non possiamo permettere che ciò accada". Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo sul piano di pace dell'Ucraina.
Zakharova, Ue ostacola accordo, parola pace contro sua natura
"Non appena gli europei sentono le parole 'piano di pacè, 'negoziatì o 'contattì, le loro mascelle si stringono". . Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nel suo programma su Radio Sputnik. "Non è solo qualcosa che va contro la loro natura, è come un tocco di acqua santa su queste persone possedute", ha aggiunto ancora facendo riferimento ai vertici dell'Ue.
Presidenza Ue: no modifiche confini con la forza
"Il nostro approccio comune è raggiungere la pace attraverso la forza. Ciò richiede che l'Ucraina si trovi nella posizione più forte possibile, con una solida capacità militare e difensiva come componente essenziale. Non possono esserci limitazioni alle forze armate ucraine che lascerebbero l'Ucraina esposta a futuri attacchi. E siamo chiari sul principio che i confini non devono essere modificati con la forza". Lo dice la ministra danese degli Affari europei Marie Bjerre della presidenza di turno Ue alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Il ruolo dell'Ue - sottolinea - è fondamentale per raggiungere la pace in Ucraina in questo momento cruciale. Dobbiamo parlare con una sola voce, mantenere la rotta e continuare a sostenere ampiamente e in modo incrollabile l'Ucraina".
Cremlino, Witkoff a Mosca la prossima settimana
Steve Witkoff, inviato speciale del presidente Usa Donald Trump, si recherà a Mosca la prossima settimana. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass. "Per quanto riguarda Whitkoff, posso dire che è stato raggiunto un accordo preliminare per la sua visita a Mosca la prossima settimana", ha dichiarato Ushakov. Qualche ora fa Trump aveva dichiarato che Witkoff avrebbe incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, "forse" con Jared Kushner. "Credo la prossima settimana a Mosca", aveva aggiunto l'inquilino della Casa Bianca.
Kiev, 18 feriti per attacco russo su Zaporizhzhia
È di 18 feriti in Ucraina il bilancio di un attacco russo che nella notte ha colpito Zaporizhzhia. Lo riporta Rbc Ukraine, citando il governatore regionale Ivan Fedorov, che precisa che si tratta di 12 donne e 6 uomini.
Trump: "Parole Witkoff a Ushakov procedura negoziale standard"
Il presidente Usa, Donald Trump, ha difeso l'inviato Steve Witkoff dopo che l'agenzia Bloomberg ha diffuso una trascrizione della sua telefonata del 14 ottobre con Yuri Ushakov, consulente per la politica estera di Vladimir Putin, da cui si evince che Witkoff diede consigli su come il leader russo avrebbe dovuto presentare a Trump il piano per l'Ucraina. Secondo il tycoon, l'approccio di Witkoff nei confronti dei russi durante la telefonata è una procedura negoziale "standard". "Deve vendere questo piano all'Ucraina. E deve vendere l'Ucraina alla Russia", ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'Air Force One mentre volava verso la sua casa in Florida nella serata locale di martedì. "È quello che fa un negoziatore", ha aggiunto. Un deputato repubblicano del Nebraska, Don Bacon, che critica l'approccio di Trump sull'Ucraina, ha invece affermato che la trascrizione diffusa da Bloomberg, che non è stata smentita dalla Casa Bianca, dimostra che Witkoff favorisce i russi. "Non ci si può fidare di lui per condurre questi negoziati. Un agente pagato dalla Russia farebbe meno di lui? Dovrebbe essere licenziato", ha dichiarato Bacon sui social.
Trump: "Il piano in 28 punti per l'Ucraina era solo una mappa"
Il piano iniziale di 28 punti per mettere fine al conflitto in Ucraina era solo una mappa: lo ha detto Donald Trump, affermando che dopo le modifiche Kiev è contenta.
Trump: "Progressi su Ucraina ma nessuna deadline per accordo"
Non c'è alcuna deadline per raggiungere un accordo sul conflitto in Ucraina: lo ha detto Donald Trump, affermando che "stiamo facendo progressi".
Trump aveva precedentemente fissato una scadenza per giovedì all'Ucraina per accettare l'iniziale piano di pace, ma martedì ha fatto marcia indietro. Alla domanda se stesse imponendo una nuova scadenza, il presidente ha risposto: "Sapete qual è la scadenza per me? Quando sarà finita".
Trump: "I russi stanno facendo concessioni sull'Ucraina"
I russi stanno facendo concessioni per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina: lo ha detto Donald Trump.
Media, da Witkoff consigli a Russia su come rivolgersi a Trump
L'inviato degli Stati Uniti Steve Witkoff ha consigliato a Yuri Ushakov, il principale consigliere di Vladimir Putin per la politica estera, come il leader russo avrebbe dovuto affrontare la questione ucraina con Donald Trump. Lo riporta Bloomberg, secondo cui le sue indicazioni includevano suggerimenti su come organizzare una chiamata Trump-Putin prima della visita di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca e su come utilizzare l'accordo di Gaza come via d'accesso. Secondo una registrazione della conversazione esaminata e trascritta da Bloomberg, Witkoff ha dichiarato alla sua controparte russa di nutrire profondo rispetto per Putin e di aver detto a Trump di credere che Mosca abbia sempre desiderato un accordo di pace. L'inviato statunitense ha menzionato la prossima visita di Zelensky e ha suggerito che Putin potrebbe parlare con Trump prima di quell'incontro. Witkoff ha anche raccomandato a Putin di congratularsi con Trump per l'accordo di pace per Gaza, di dire che la Russia lo ha sostenuto e di rispettare il presidente come uomo di pace.