Il dilemma di Don Backy: sono intelligente? E quanto?

Don Backy, Radiografia ad un pupazzo di neve, presentazione di Raffaello Bertoli, Giardini editori e stampatori 1973.
Estratto: «Io ridevo sotto i baffi e ci ridevo anche sopra, perché a quel tempo i baffi non li avevo ancora conosciuti e non mi sarei mai permesso di ridere alle loro spalle».
Estratto da «Stralci da un diario privato»: «15 Aprile 1970: riflessione sull’intelligenza. Oggi mi chiedo nuovamente se sono intelligente. Come tutte le volte che mi sono posto oppure che ho posto questa domanda a qualcuno, qualcuno degno comunque di avere posta una domanda come questa, mi sono sempre sentito dare una risposta (e mi sono dato) in chiave tipicamente simile a tutte le altre già avute: “Certo, sei intelligente!”. “Sì, d’accordo”, ho ribattuto sempre io, “ma quanto?”. Avrei sempre voluto sapere questo, nel senso intelligente della domanda. Eppure non ho mai avuto una risposta. Ed è sapere quanto si è intelligente che conta».
Estratto: «Spero che chi leggerà queste pagine, se mai qualcuno le leggerà, avrà l’animo e la forza di capirmi. Lo spero, altrimenti probabilmente sarò additato come un pazzo».


Estratto: «E invece, noterete, ho finito. Questa è la fine dell’antefatto. È la mia prebiographia. Quella vera deve ancora venire. E verrà. La completerò fra cent’anni, quando sarò morto; e la pubblicherò prima della fin del mondo. Coraggio».

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