Aumentano i reati e di conseguenza i procedimenti pendenti, ma la definizione dei giudizi e quindi lesecuzione della pena tarda sempre più e quando arriva, anni dopo, non assolve ormai allo scopo, previsto dalla Costituzione, di rieducare il reo o soddisfare le ragioni della vittima. È soltanto una delle piaghe del sistema giudiziario del distretto di Roma sottolineata ieri dal presidente della Corte dAppello Giorgio Santacroce durante linaugurazione dellanno giudiziario.
Si sofferma parecchio, il magistrato, sulla perdita delleffetto persuasivo delle pene. Argomento che, al di là del solito bollettino sullo stato della giustizia, sta parecchio a cuore ai cittadini. «Un sistema penale efficace non punta su una severità minacciata a vuoto - sostiene Santacroce - ma sulla certezza delle pene inflitte, sul rischio di essere scoperti e puniti». «Il male profondo della nostra giustizia - continua - è lo sfaldamento dellapparato sanzionatorio». Ed è qui che il magistrato accenna alla tendenza nella pratica legislativa degli ultimi anni di inasprire le pene, da una parte, e «studire tutti gli accorgimenti possibili e immaginabili per evitare in concreto di applicarle», dallaltra. In mancanza di un apparato sanzionatorio efficace i reati continuano ad aumentare. Non gli omicidi volontari, però, che sono in netta diminuzione (da 98 a 25). Più consistente il numero dei tentati omicidi e degli omicidi colposi, soprattutto quelli commessi per violazione del codice stradale. Un dato definito «allarmante» da Santacroce. «Alcuni episodi, anche recentissimi - si legge nella relazione - rivelano che gli incidenti stradali mortali avvengono ormai tutti i giorni della settimana e senza limiti di orario, con punte più elevate nei giorni festivi e nelle notti di fine settimana. Un dato balza agli occhi: sulla massima parte di questi eventi luttuosi pesa labuso di alcol e droga». Secondo il magistrato il recente inasprimento delle pene, non associato ad un intensificarsi dei controlli, non si sarebbe rivelato decisivo per frenare lescalation di incidenti stradali mortali causati da ubriachi e drogati. Servono più controlli, dunque, come in Germania, che nel 1995 era maglia nera dEuropa per vittime di incidenti, e che dopo aver attuato una seria strategia di prevenzione e repressione, ha dimezzato il numero dei morti.
Anche i processi per violenza sessuale e pedofilia hanno subito un incremento di un certo rilievo. «Casi di pedofilia anche nellambiente scolastico - si legge nella relazione - sono segnalati un aumento del procuratore per i minorenni di Roma e da quello di Tivoli. In questultimo circondario vengono evidenziati la frequente utilizzazione del sistema Internet e il numero purtroppo costante di violenze sessuali in ambito familiare». Sempre in crescita i procedimenti per reati associativi, per usura (da 32 a 48), per responsabilità professionale medica, per bancarotta e per reati fallimentari. In lieve flessione quelli per rapina ed estorsione.
Una nota positiva nel capitolo dedicato alle morti bianche. «Gli omicidi colposi derivanti dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro - sottolinea il presidente della Corte dappello - sono diminuiti nel circondario di Roma (11 rispetto ai 15 dellanno precedente), mentre si è avuto un leggero incremento complessivo (del 2 per cento) degli infortuni». Cresce in modo significativo labusivismo edilizio e di illecita trasformazione del territorio «sia attraverso la realizzazione di nuove costruzioni in zone verdi di particolare rilievo ambientale - spiega Santacroce - sia attraverso la ristrutturazione di immobili preesistenti ubicati nelle parti più pregiate del centro storico». Santacroce denuncia poi unestesa infiltrazione mafiosa nel Lazio, soprattutto a Latina e Civitavecchia, dove la criminalità «investe ingenti somme per lacquisizione di consistenti attività economiche nel campo alberghiero e della ristorazione».
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