Dinamo Kiev-Inter si giocherà ma il sindaco vuole le porte chiuse

Mourinho per Kiev ne ha convocati addirittura 25: ci sono proprio tutti, anche Belec, Santon, Materazzi, Muntari, Motta, Sneijder, Quaresma, Balotelli e Suazo. Il motivo di tanta precauzione è dovuto all’emergenza sanitaria in Ucraina legata all’epidemia di influenza A. Nel Paese 67 persone sono già morte per malattie legate a infezioni delle vie respiratorie e 22 erano state contagiate proprio dal virus H1N1. Migliaia sono i ricoverati in ospedale e nei giorni scorsi le autorità hanno disposto il divieto di raduni e assembramenti per minimizzare i rischi di contagio. A Kiev l’emergenza ha spinto il sindaco Leonid Cernovietski a chiedere le porte chiuse per Dinamo-Inter in programma domani sera alle 20,30 ora italiana: «Che si metta a punto un appello alla popolazione - ha detto nella riunione straordinaria indetta per fronteggiare l’emergenza -, per fare in modo che allo stadio non vengano tifosi che potrebbero vedere tranquillamente la partita in televisione, in modo da rispettare il divieto di assembramento e contribuire in tal modo a non appesantire ulteriormente la situazione sanitaria». Anche se è già stato venduto il 90 per cento dei biglietti.
Solo il ministero degli Interni ucraino può prendere provvedimenti in tal senso, non è competenza del sindaco e neppure dell’Uefa che ha già dato il suo assenso per lo svolgimento della partita a porte aperte.
La situazione resta da chiarire, l’Inter comunque è partita alle 17 di ieri pomeriggio per la capitale ucraina dopo l’ultimo allenamento ad Appiano. Sotto una fitta pioggia i nerazzurri hanno svolto un lavoro a gruppi, secondo le esigenze individuali, in campo o in palestra.

Programmi di recupero specifici per Mario Balotelli, Thiago Motta, Sulley Muntari e Wesley Sneijder. Sulla presenza dell’olandese stanno avanzando i maggiori dubbi della formazione, ma il suo recupero più che miracoloso, sarebbe azzardato.

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