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Dinho e i suoi boys dormono, Bojinov glielo dice con un gol

La rincorsa scudetto dei rossoneri sbatte contro Guidolin. Attacco sempre in crisi: solo 2 gol in 5 partite. Pirlo espulso

nostro inviato a Parma

E adesso occhio al secondo posto. Perché la Roma è insieme al Milan, punti 59, e rischia anche di superarlo nelle prossime curve della stagione. A Parma si ferma la corsa tricolore di Leonardo e dei suoi superstiti e si frantuma anche il sogno impossibile di fare concorrenza all’Inter che invece viaggia tranquilla, sotto coperta. Lo scivolone di Parma matura nel finale, allo scadere canonico, quando il gruppo mostra la corda sul piano fisico e Abbiati si segnala per l’ennesimo rinvio-strafalcione che consente ai giovanotti di Guidolin di apparecchiare il triangolo decisivo Morrone-Biabiany-Bojinov (gol del bulgaro «dedicato a Mourinho»), dopo il tentativo del portiere rossonero di riparare allo sbrego precedente. Due gol fatti in 5 partite sono un fatturato troppo piccolo, minuscolo, per legittimare qualche altro rimpianto di Leonardo.
Adesso occhio alla Roma: conservare il secondo posto non è assolutamente facile. A cominciare da domenica sera con la Lazio senza Ronaldinho né Pirlo, entrambi in odore di squalifica e con un gruppo spolpato dalla fatica, come viene facile capire nel finale della sfida di ieri a Parma. Per Pirlo l’espulsione di ieri sera sembra quasi un evento storico: non se ne ricordano a memoria di cronista. Basta una grattugiata di energie, semplici e geometriche, del Parma, cui Guidolin nel frattempo rinforza gli ormeggi con una serie di sostituzioni, per vedere il Milan andare sotto senza trovare mai il guizzo. È vero, nel secondo tempo, c’è qualche flebile segnale dei vita calcistica. Per esempio un paio di tiri di Ronaldinho, per esempio un paio di palloni efficaci disegnati per Inzaghi, inutilmente, per esempio una serie di cocciute sgroppate di Abate sulla destra senza riuscire ad azzeccare una traiettoria per l’attacco rossonero, nel quale nel frattempo arriva anche Huntelaar. Inutilmente. Perché Seedorf e compagnia sono davvero poca cosa nella serata.

E il successo del Parma infiocchetta una partita colma di generose iniziative.

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