(...) e successivamente, dal 1989, in Arlem, «con un contratto di forma privatistica, ma ovviamente finanziato da risorse pubbliche, sotto forma di quote associative e regionali». Come sia cambiato allimprovviso il loro mondo, lo raccontano le due Paola, in una lettera indirizzata al governatore Claudio Burlando. Quello, cioè, che non più tardi di un mese fa le aveva fatte ricevere da un solerte funzionario dellUfficio di Presidenza per fugare ogni dubbio. «Fummo rassicurate - raccontano loro stesse - sullimpegno e la disponibilità dellente presieduto da Burlando a risolvere la situazione, convenendo con noi che non fosse possibile, da parte della Regione, provvedere unicamente alla sistemazione del personale tutelato dallo status di dipendente pubblico e voltare le spalle a chi, per tanti anni, ha lavorato nellassociazione degli enti locali».
Morale: il problema sollevato da Baghino e Migone a novembre pare risolto. A dicembre, invece, non si fa più sentire nessuno. E i timori aumentano: che «qualcuno» si sia dimenticato di loro, se non addirittura rimangiato le promesse. Infatti, aggiungono le due «ricollocande mancate», è «sceso il silenzio sulla nostra situazione che si sta letteralmente trascinando fino alla chiusura prevista a fine anno. Daccordo - insistono - non siamo dipendenti della Fincantieri in grado di attirare lattenzione delle istituzioni bloccando una città, siamo solo due persone che a quasi cinquantanni si trovano si ritrovano a rischio quasi certo di ritrovarsi in mezzo a una strada. Abbiamo due famiglie, dei figli - concludono lappello Paola Baghino e Paola Migone rivolgendosi direttamente a Burlando - non possiamo e vogliamo credere che Lei, che ha sempre dimostrato un grande impegno verso la risoluzione dei problemi del personale precario provvedendo alla loro sistemazione, possa discriminare chi precario è diventato in seguito allapprovazione di una legge regionale e al mancato mantenimento delle innumerevoli rassicurazioni ricevute da vari rappresentanti delle istituzioni».
Cè ancora qualche giorno, prima dei botti di Capodanno, per pensarci e, soprattutto, per muoversi. Salvando la faccia. Del resto, ora che Burlando è riuscito a conservare la poltrona ai suoi assessori esterni, via!, mica può togliere una sedia alle due Paola...
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