La strana scelta di Meloni, la tassa Mamdani e Casalino: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le grandi idee di Schlein, ha ragione Fazzolari e Ranucci

La strana scelta di Meloni, la tassa Mamdani e Casalino: quindi, oggi...
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- Rocco Casalino molla il M5S e inizia una nuova vita da giornalista, forse addirittura da direttore di un quotidiano online. Chissà cosa si inventerà. Quel che è certo è che, con tutti i difetti di questo mondo, e sono tanti, tra cui imbarazzanti scivoloni, gli va riconosciuto il merito di essere rimasto tanto, ma tanto tempo sulla cresta dell’onda. E forse da uno uscito dal Grande Fratello non te lo saresti aspettato.

- Nessuno che oggi osi dire che la democrazia negli Usa è a rischio visto che, come sempre, a recarsi alle urne per l’elezione del sindaco è appena il 30% degli aventi diritto al voto. Anzi: lo spacciano come enorme risultato. Mah.

- Israele intende dichiarare l’area di confine con l’Egitto una zona militare chiusa, visto che nella zona arrivano droni carichi di armi e droga. Non lo so se sia legittimo da un punto di vista del diritto internazionale, ma lo farei anche io. In fondo da dove pensate che siano arrivate le armi e i missili con cui ricoprivano i cieli israeliani: da Babbo Natale?

- Scrive Repubblica: “Il giudizio sulla manovra di Istat, Bankitalia, Corte dei Conti e Upb è trasversale: la redistribuzione promessa non si vede”. Ma dove sta scritto che una Legge di Bilancio deve “redistribuire” ricchezza?

- Seconda accusa dei parrucconi: il taglio dell’Irpef favorisce i redditi più alti. Embè? Ha diritto, oppure no, il governo di tagliare le tasse a chi gli pare e piace? Se pensa di avere più voti da quelli della classe medio-alta che dai meno abbienti, perché non dovrebbe favorirli?

- Che poi vi ricordo che le ultime manovre hanno interessato nella quasi totalità quelli con Isee bassissimi. Quindi zitti e mosca.

- Lo scontro tra Silvia Salis e Giorgia Meloni mi incuriosisce. E un po’ mi sorprende che la premier abbia deciso di rispondere alla sindaca di Genova perché, così facendo, in qualche modo le conferisce un ruolo nazionale che al momento non ha. Scelta strana. Fossi nella leader di FdI, mi terrei stretta Elly Schlein. Farei di tutto per rendere lei la sfidante a Palazzo Chigi perché è chiaro, scontato, evidente che Elly non ha le carte in regola per battere Meloni. Salis ne sarebbe in grado? Difficile dirlo. Però è moderata, sembra preparata, e se si gioca bene le sue carte potrebbe anche unire il campo largo più di quanto non sappia fare Schlein.

- Anche perché, per dire, Elly ha avuto la grande idea di lanciare la "tassa Mamdani", una sorta di patrimoniale sui ricchi. Ancora nel Pd non hanno capito che la parola "patrimoniale" agli italiani non piace, neppure a quelli che non hanno patrimoni milionari. Forse perché puzza di invidia sociale lontano un miglio.

- Fazzolari su Ranucci ha ragione da vendere. Su due punti in particolare.

Primo: Sigfrido, prima di chiedere l'udienza segreta, avrebbe fatto bene a ribadire che no, il sottosegretario non l'ha fatto pedinare. Secondo: fa strano pensare che i magistrati dell'ANM applaudano un giornalista che, se querelato, dovranno forse magari ritrovarsi a giudicare. No?

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