Dipendenti pubblici nei guai per un pic nic

da Agrigento

Se il parco è pubblico e noi siamo dipendenti pubblici, che problema c’è? Così deve aver pensato una cinquantina di impiegati e dirigenti della Provincia regionale di Agrigento decisi a banchettare nell’orto botanico della città. Peccato che l’area verde, per questo tipo di attività, fosse preclusa a tutti. E che a nessuno degli aspiranti commensali fosse venuto in mente di chiedere un’autorizzazione preventiva. Ma la ciambella, è il caso di dirlo, stavolta non è riuscita col buco. I cinquanta dipendenti stati colti in flagrante e adesso per loro si prevedono giorni difficili.
E pensare che lo «schiticchio», la scorpacciata all’aperto, era stato studiato nei minimi particolari, con tanto di barbecue. Anche la cornice pareva ideale: quell’orto botanico di proprietà della Provincia regionale che è uno dei pochi polmoni verdi della città, e proprio per questo motivo viene preservato. In tanti anni, soltanto un paio di volte è stato utilizzato per festicciole. E così tra arrosto e salsiccia sulla brace, insalate e vinello, il nutrito gruppetto stava trascorrendo qualche ora in allegria.
Tuttavia di tutto questo il presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, del centrodestra, non era stato avvertito. Né a lui né ad altri era sta chiesta l’autorizzazione per fare il pic nic e, di conseguenza, nessuno l’aveva concessa. Ma si sa, nelle piccole realtà le cose si vengono a sapere quasi subito. Galeotta, in questo caso, è stata la telefonata di alcuni conoscenti del presidente che passando nei paraggi del parco si sono insospettiti nel vedere il fumo alzarsi alto tra gli alberi. A D’Orsi sono bastate un paio di telefonate per scoprire l'arcano e infuriarsi. Così ha ripreso in mano la cornetta e ha chiesto l’intervento della polizia provinciale.
Una pattuglia è piombata sul posto e la festa è stata bruscamente interrotta anche se qualcuno dei commensali, sulle prime, è sembrato incredulo e ha pensato che si trattasse di nuovi amici arrivati per aggregarsi al banchetto. Invece gli agenti, imperturbabili nonostante i profumini che si alzavano dalle braci, hanno scattato foto del «misfatto» e identificato i presenti.
Sarà adesso D’Orsi a stabilire il da farsi. Il presidente è apparso molto contrariato e ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti degli impiegati. Ma non è da escludere che possano esserci anche risvolti di carattere penale.


Solo poche settimane fa, sempre nell’Agrigentino, ventisette dipendenti della Provincia regionale erano finiti nei guai per assenteismo. I carabinieri avevano filmato gli impiegati che dopo aver timbrato il cartellino, erano usciti per sbrigare faccende personali.

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