Disfagia, integratori contro la malnutrizione

Pensateci un attimo, alcune funzioni del nostro organismo sono considerate quasi scontate: bere, mangiare, respirare, appaiono azioni primarie del tutto naturali. Ma a volte, anche se la capacità di deglutire è data per assodata, un disturbo chiamato disfagia crea qualche difficoltà. Il problema ha diversi livelli di gravità e nasce in un punto qualsiasi tra bocca e stomaco per un cattivo funzionamento di lingua, palato, faringe ed esofago, tutti coinvolti nella deglutizione. Ma come funziona questo complesso meccanismo? La maggior parte di noi deglutisce più di mille volte al giorno, grazie al lavoro di squadra di 25 muscoli e 5 nervi cranici, diviso in 4 fasi. Nella prima, volontaria, cibo e liquidi entrano nella bocca che si chiude grazie a labbra e mascelle, mentre vista, olfatto e gusto sono stimolati a produrre saliva. Segue la fase orale, volontaria, in cui il cibo trasformato in bolo viene spinto con movimenti volontari della lingua verso la parte posteriore della bocca. Qui inizia la terza fase, questa volta involontaria e detta faringea, quando il bolo alimentare passa attraverso i pilastri palatini della faringe e si dirige verso lo stomaco, mettendo in azione palato molle, laringe, epiglottide e persino le corde vocali. Segue la fase esofagea, anch'essa involontaria, che inizia con il rilassamento dello sfintere esofageo superiore che spinge il cibo nello stomaco. L'indebolirsi di una delle fasi, può provocare la disfagia con conseguenze serie: scarso appetito, disidratazione, denutrizione oltre al rischio di un passaggio di cibo e liquidi nelle vie respiratorie. I sintomi sono di diversa natura: un nodo alla gola, difficoltà a deglutire, blocchi,sensazione di soffocamento da cibo con tosse e reflusso acido. Altrettanto varie sono le cause. Nella maggior parte dei casi si tratta di una patologia cronica provocata da disturbi neurologici. All’origine, anche altri processi come malformazioni, infiammazioni e tumori o disturbi funzionali del cavo orale, faringe ed esofago. E i più colpiti sono gli anziani. Per affrontare il problema entrano in campo varie figure professionali: radiologo, otorino, dietologo, logopedista, ognuno con la propria specificità. È vero anche che si tratta di un disturbo spesso trascurato con conseguenze anche gravi (come infezioni, polmoniti ab ingestis); quindi è fondamentale non sottovalutare determinati sintomi rivolgendosi subito al medico.
Il problema è molto sentito dagli operatori socio-sanitari:per i suoi effetti sulla malnutrizione: il malato non riesce a mangiare, a bere o lo fa con difficoltà. L'ultimo congresso nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) ha evidenziato come l'educazione del malato e di familiari e amici che lo assistono, possa migliorare la situazione evitando molti rischi. Importante è supportare il fabbisogno energetico e alimentare con l'integrazione e la supplementazione. E se i cibi con consistenza cremosa sono più facilmente fruibili (rispetto a quelli liquidi e solidi) per latte, succhi, minestre o per i supplementi nutrizionali liquidi, possono essere usate polveri addensanti. Per completare gli interventi nutrizionali ci sono integratori proteici in polvere da aggiungere ai pasti frullati o supplementi nutrizionali completi di consistenza cremosa. In commercio ci sono prodotti completi e gradevoli al gusto, in grado di fornire il necessario per completare l'alimentazione e migliorare la qualità di vita. È il caso della linea di prodotti specifici per disfagia di Nutricia, studiati per i problemi di deglutizione: si tratta di acqua gel, addensanti in polvere, integratori proteici e calorici dalla consistenza budino e crema, con una composizione specifica per il trattamento nutrizionale del paziente disfagico e per una deglutizione sicura.

L’azienda sostiene infatti un approccio proattivo alla malnutrizione, ricorrendo a un intervento di tipo nutrizionale come parte integrante di un trattamento semplice, efficace e mirato del disturbo. I prodotti Nutricia sono disponibili in diversi gusti, formati e consistenze per aderire alle esigenze del paziente in base alla problematica e colmarne le carenze nutrizionali.

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