Roma

Le disfunzioni dell’Ama? Colpa della precedente amministrazione

Botta e risposta fra l’Ama e l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi locali del Comune di Roma. «Il rapporto costo/qualità del sistema di gestione dei rifiuti nella capitale è il peggiore in italia», accusa l’Authorithy. Replica l’Ama: «La colpa è dell’amministrazione precedente».
Non è la prima volta che l’azienda finisce nel mirino dell’Agenzia. Strade sporche, raccolta differenziata, cassonetti stracolmi. La bocciatura dell’Authority, però, questa volta, è sul piano finanziario. Dove fa più male. L’Agenzia rimarca «come sia formalmente e sostanzialmente scorretto approvare continui e rilevanti aumenti di gettito tariffario (e i corrispondenti incrementi tariffari) in mancanza di un piano industriale pluriennale condiviso dal consiglio comunale e approvato in un contratto di servizio». A far testo i numeri gelidi dell’andamento dei costi negli ultimi otto anni. Il grafico del fabbisogno finanziario dell’Ama si impenna come una montagna alpina dal 2003 (362 milioni) al 2010 (630 milioni). In 8 anni, in sostanza, i costi del servizio sono saliti del 74 per cento. «Tale andamento si è riflesso, ovviamente, in consistenti aumenti della tariffa - rimarca l’Agenzia - Ma è lecito che il cittadino si domandi quando gli investimenti porteranno a una stabilizzazione del fabbisogno». Tanto più, accusa l’Agenzia, «che il bilancio costo/qualità del sistema romano di gestione dei rifiuti è il peggiore fra le grandi città italiane, con le tariffe più alte e percentuali di raccolta differenziata del tutto insoddisfacenti, non solo rispetto ai vincoli di legge ma anche alla media nazionale».
A parlar chiaro sono i dati più recenti, dello scorso anno. Secondo la Relazione annuale dell’Agenzia, novembre 2009, «a Roma oltre il 75 per cento dei rifiuti finisce direttamente in discarica. Nel 2009 la raccolta differenziata cresce (dal 16,8 per cento al 19,5 per cento), ma si attesta molto al di sotto del 27 per cento previsto dal Piano Regionale. Le nostre stime - sottolineava il presidente Leon - indicano che l’Ama raggiungerà tra 2 anni solo il 24 per cento, lontanissimo dall’obiettivo del 50 per cento per il 2011». Alle stelle, invece, la Ta.Ri: «La spesa di una famiglia media romana (337 euro) è del 35 per cento più alta rispetto alla media delle grandi città».
«L’aumento del costo del servizio negli ultimi 8 anni è attribuibile in larghissima parte alla precedente amministrazione» replica, però, l’Ama: «Fin dal suo insediamento, agosto 2008, l’attuale management ha avuto come obiettivo il miglioramento del bilancio tra costi e qualità del sistema di gestione rifiuti, che si intende portare ai livelli delle più virtuose capitali europee». «I vertici Ama sono stati impegnati in una difficile opera di risanamento - puntualizza l’azienda - Tra questi l’estensione della raccolta “porta a porta” da 30mila a 170mila abitanti (con il raggiungimento del 21 per cento di raccolta differenziata), l’acquisizione di 724 nuovi mezzi».
«L’attuale gestione - sottolinea ancora Ama - ha consentito di garantire il decoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutta la città, riuscendo allo stesso tempo a riequilibrare i conti, come dimostra il bilancio 2009, in utile di un milione di euro per la prima volta dopo 5 anni».

Ma anche nel resto del Lazio, intanto, la tariffa rifiuti tocca livelli-record.

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