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Disneyland e Gardaland, il compleanno è uno show

Giuseppe de Bellis Per costruirlo Walt Disney ipotecò la sua villa di Palm Springs e incassò anticipatamente il premio di un’assicurazione sulla vita. Sperava che in dieci anni avrebbe avuto abbastanza soldi per estinguere quell’ipoteca e vivere sereno il resto della vita. Scelse da solo anche il posto: Anaheim, in California. Era il primo Disneyworld della storia. Era l’inizio di un mito che adesso tocca cinquant’anni. Perché quel luogo incantato che Disney immaginava da tempo e tradusse in realtà aprì per la prima volta il 17 luglio del 1955, quando l’America voleva solo sognare, quando la voglia di spensieratezza era al massimo. Il mondo di Disney regalava sorrisi e gioia, scacciava i fantasmi della guerra fredda, allontanava la paura che quella guerra finita dieci anni prima potesse prima o poi tornare. Quel 17 luglio fu un giorno incredibile: i bagni si intasarono, finirono gli hot dog e i tacchi a spillo delle donne affondarono come sulle sabbie mobili nell’asfalto rovente. C’era troppa gente. C’era troppo entusiasmo. Lo stesso che 50 anni dopo accompagna i festeggiamenti per il mezzo secolo. Non bastano neppure le polemiche sulla sicurezza a offuscare lo show, non servono neanche i commenti anti-Disney tirati fuori per l’occasione dagli avversari del divertimento frenato, come quello che Umberto Eco coniò nel 1975: «Disneyworld è il falso assoluto». Nel regno di Topolino la festa va avanti. I sociologi celebrano come l’idea di un uomo, Walt Disney, abbia cambiato il modo di fare le vacanze degli americani e si proponga ora di fare altrettanto nella Cina del boom economico, dopo aver conquistato al Disney-style anche larghe fette d’Europa. La Happiest celebration on Earth, la festa del cinquantenario su cui non tramonta mai il sole, è partita in maggio dai parchi Disney della California e della Florida per proseguire per 18 mesi in tutti i parchi della rete Disney nel mondo con eventi speciali e spettacolari parate. Festeggia invece Gardaland. Perché anche il parco divertimenti più popolare d’Italia celebra un compleanno importante: trenta anni. Cadono esattamente oggi, 19 luglio. Fiore all’occhiello della serata è un grandioso show piromusicale, uno spettacolo di fuochi artificiali a tempo di musica. La musica abbinata al fuoco d’artificio in un susseguirsi di luci e colori, avvolge lo spettatore in una magica, intensa suggestione. Ma i festeggiamenti iniziano infatti alle ore 22 con la partenza - dalla stazione del TransGardalandExpress - della Light Parade, la spettacolare sfilata di carri che ospiterà numerosissimi artisti dagli strabilianti costumi luminosi (per un totale di circa 60mila punti luce). La parata proseguirà attraverso il Rio Bravo - il villaggio dei cowboy - per poi terminare nella Valle dei Re dove verrà allestito un grande palco. In questa suggestiva atmosfera, il bravissimo corpo di ballo del Parco darà vita a cinque balletti ambientati nella Cina imperiale; ma le emozioni non finiscono: i migliori acrobati del Circo di Henan (Cina), infatti, lasceranno il pubblico con il fiato sospeso, regalando numeri di altissima maestria. La meraviglia prenderà poi il posto della «suspense» con gli spettacoli del trasformista Petrosyan, capace di effettuare innumerevoli cambi d’abito in pochissimi secondi e con le bolle del bravissimo Jano Jang, vincitore del Parksmania Award. Non mancheranno infine le risate grazie al famosissimo Steve Eleki e alla sua divertentissima parodia dei più classici numeri di magia. Lo show si concluderà con un grandioso spettacolo di luci laser, imponenti getti d’acqua ed effetti pirotecnici. Si tratta di Fire: il Tempio ritrovato: il ritorno delle forze oscure dell’oltretomba viene ancora una volta fronteggiato e sconfitto dalla saggezza degli uomini: il mondo è salvo.

Nei parchi succede sempre.

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