Tanto tuonò che piovve. Finalmente sembra che l'Autorità Ecclesiastica abbia deciso di mettere un freno alle prese di posizione di don Andrea Gallo, spesso risultate non consone con il suo stato di Ministro della Chiesa. Nessuno vuol male a don Gallo, ma si intende amichevolmente ricordare a lui, come a tutti coloro che aderiscono spontaneamente e liberamente ad un sodalizio, che sono tenuti a rispettarne le regole o uscirne. Nel caso di un prete la disobbedienza alle direttive della gerarchia ecclesiale, assume anche una maggiore gravità per la risonanza che provoca tale fatto e per il pericolo che persone in buona fede siano indotte a seguire tali devianze.
Bruno Cassissa
E se non si parlasse più di quel tizio che si chiama Andrea Gallo, che si veste da prete ma come tale, secondo i vigenti rituali canoni della Chiesa, non si comporta, che contesta il cardinal Bertone, che vanta amicizie con elementi come vitaliano della sala (minuscole intenzionali), e che di tutto ciò ed altro del medesimo livello approfitta per far parlare di se? Simili elementi se non se ne parla spariscono nel loro giusto nulla, e penso proprio nessuno li rimpianga!
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