“Una distrazione costante”. Tutte le regole che la royal family deve seguire sui social

I principi di Galles e i duchi di Sussex hanno preso una posizione netta nei confronti dei social network, personalizzando le rigide norme che la royal family è tenuta a rispettare per pubblicare dei contenuti online

“Una distrazione costante”. Tutte le regole che la royal family deve seguire sui social

William e Kate hanno le idee molto chiare sul ruolo dei social network e dei telefonini nella loro vita e, ancor di più, in quella dei figli. Il loro pensiero in merito è molto simile a quello di Harry e Meghan, almeno stando alle ultime dichiarazioni delle due coppie. Potremmo perfino dire che sia, forse, l’unico argomento su cui vanno tutti d’accordo. I principi e i duchi non demonizzano l’uso delle piattaforme online, ma ne vedono con chiarezza i pericoli sia per gli adulti, sia per i più giovani. La royal family ha sempre seguito una linea di comportamento piuttosto rigida in merito, ma gli eredi al trono e i duchi di Sussex avrebbero adattato tali norme alle loro famiglie, rendendole, dove necessario, perfino più stringenti.

Social della Corona

I membri della royal family non possono avere dei profili social personali. Gli account dei Windsor che noi vediamo su Facebook, Instagram o X sono ufficiali, ovvero collegati al ruolo pubblico, non alla persona. I motivi hanno a che fare con la sicurezza, ma anche con il senso quasi ieratico di dignità che deve continuare a circondare la Corona per darle credibilità. Quello che molti chiamano mistero o fascino della monarchia. Oggi questo concetto si è ammorbidito rispetto ai tempi della regina Elisabetta, ma nessuno ha mai davvero pensato di abbandonarlo, perché fa parte dell’essenza dell’istituzione. L’esperto di privacy Trevor Cooke ha spiegato all’Express: “Sebbene le interazioni possano apparire innocue, [in realtà] possono confondere i confini tra i reali e il pubblico, compromettendo la dignità e il mistero della monarchia. In più i profili social personali potrebbero presentare rischi legati alla sicurezza e portare a violazioni involontarie del protocollo”.

Selfie e impegni pubblici

Questo discorso è strettamente connesso a un altro divieto social: i membri della royal family non potrebbero scattarsi selfie. Non si tratta di una vera e propria infrazione al protocollo, bensì di qualcosa che è caldamente sconsigliato concedere. L’attuazione di tale regola, però, ha subìto dei piccoli aggiustamenti nel tempo, in base alle circostanze. Alcune volte, per esempio, William e Kate hanno accettato di fare selfie con i fan durante le loro uscite pubbliche, riducendo le distanze tra la Corona e il popolo, mostrandosi reali al passo con i tempi. Una delle ultime occasioni, per esempio, si è presentata nel settembre 2023, ha messo in evidenza il magazine Hello, quando la principessa del Galles ha accettato di scattarsi un selfie con un membro dello staff della charity Streets of Growth.

Questioni private

Alla royal family è rigorosamente proibito usare gli account social per parlare della vita e delle abitudini private. È vero, su queste piattaforme la principessa Kate ha parlato di un tema molto intimo e doloroso, la sua malattia, ma lo ha fatto per portare speranza a quanti stanno affrontando una battaglia contro il cancro. Senza dimenticare che le sue parole sono servite anche a mettere a tacere le fake news circolate sul suo conto. Data la situazione eccezionale la futura sovrana ha dovuto trovare un compromesso tra la sua vita privata e il suo ruolo ufficiale.

Niente sponsorizzazioni, né opinioni politiche

La royal family non potrebbe esprimere giudizi politici per il principio di neutralità della monarchia e il rispetto dei valori democratici del regno (sebbene, a volte, i reali abbiano fatto intuire, in maniera più o meno diretta, il loro pensiero), né promuovere brand, prodotti, o servizi. Un’accusa di favoritismo, infatti, potrebbe minare la credibilità del Casato e quella della monarchia. I reali non sono influencer. O meglio, potremmo definirli influencer umanitari, diciamo così. Il loro compito non è mostrare i pregi o i difetti di un marchio o di un oggetto, bensì di usare la loro immagine, la risonanza del loro nome per promuovere progetti di beneficenza, iniziative positive, che abbiano un reale impatto sulla vita delle persone. Per esempio dopo la diagnosi di cancro, ha riportato il magazine Hello, Kate ha collaborato con la charity Macmillan and Cancer Research UK, che si occupa di dare supporto medico e pratico ai pazienti oncologici, taggandola sui social per darle maggiore risalto.

E allora “As Ever”?

Meghan Markle ha infranto la regola delle sponsorizzazioni a fini commerciali, visto che nel marzo 2024 ha lanciato il suo brand, “American Riviera Orchard”, poi ribattezzato “As Ever” nel febbraio 2025, presentandosi come “Meghan, duchessa di Sussex”. Il caso è intricato. La Megxit ha sfumato i contorni delle figure di Harry e Meghan, ponendoli in una zona di confine tra la vita royal e quella da imprenditori, filantropi star. Proprio quello che la regina Elisabetta avrebbe voluto evitare con il Sandringham Agreement (gennaio 2020), escludendo la possibilità che i duchi diventassero dei reali part-time. Di fatto, però, il principe e la moglie, pur non avendo più incarichi ufficiali, hanno un forte legame di parentela con i Windsor e conservano i titoli nobiliari. Di conseguenza, almeno in teoria, la duchessa non dovrebbe e non potrebbe costruire il suo marchio basandosi sul rango ottenuto sposando Harry.

La questione ucraina

Un esempio che avvicina la questione della neutralità politica al discorso sulla filantropia e l’eco mediatica della royal family potrebbe essere rappresentato dalla guerra in Ucraina. Nel marzo 2025 il principe William si è recato in Estonia, come ha ricordato la Bbc, per far visita alle truppe britanniche impegnate nel garantire la sicurezza ai confini con la Russia e ai rifugiati ucraini. In quel viaggio di due giorni, documentato sui social, l’erede al trono ha lodato la “resilienza” dell’Ucraina, come riportato dal Telegraph e provato a dire qualche parola nella lingua di questo Paese. In tal modo William ha offerto solidarietà e aiuto, puntando ancora di più i riflettori sul Paese aggredito e suggerendo, in maniera pacata, il suo punto di vista. Proprio come già avevano fatto Carlo III ed Elisabetta II, consapevoli che in simile frangente l’usuale neutralità della monarchia poteva essere interpretata come indifferenza o addirittura assenso.

Evitare le polemiche

I reali non possono instaurare dialoghi con gli utenti social, qualunque sia l’argomento. La regola è non rispondere, non cedere a eventuali provocazioni, non creare divisioni (quest’ultima è decisamente più complicata, visto che c’è chi critica qualunque cosa sia presente in cielo o in terra). Una sorta di versione 2.0 del motto dei Windsor “never complain, never explain”. Non sono ammesse polemiche che finirebbero per sporcare l’immagine della Corona, scalfendone il prestigio e ponendo il Casato in una posizione di vulnerabilità. Il principio fondamentale è che la royal family non è e non può essere allo stesso livello del popolo. L’atteggiamento snob c’entra poco: se le distanze tra Re e comune cittadino venissero annullate, la monarchia perderebbe la sua identità e il sovrano non sarebbe più né riconosciuto, né riconoscibile.

Foto proibite

“Ai reali è spesso proibito scattare fotografie in luoghi sensibili o privati, per esempio le residenze reali”, ha spiegato Trevor Cooke. “Questa restrizione è applicata per proteggere la privacy e la sicurezza della royal family e impedire accessi non autorizzati alle aree sensibili”. Di solito vengono mostrati scorci dei Palazzi durante le cerimonie. Abbiamo potuto dare uno sguardo alle sale sfarzose durante la pandemia, con le dirette zoom di alcuni membri della famiglia reale. Si tratta, però, quasi sempre di ambienti di rappresentanza delle dimore reali, la cui visibilità pubblica non dovrebbe rappresentare un rischio.

“Non hanno il cellulare”

Tutte queste regole di comportamento social diventano ancora più rigide se applicate ai figli di William e Kate, i principi George, Charlotte e Louis. Lo scorso 2 ottobre, durante il programma di Apple Tv +, “The Reluctant Traveler”, l’attore Eugene Levy ha chiesto al principe del Galles se lui e Kate avessero l’abitudine di cenare con i loro figli. William, citato dal People, ha risposto: “Ci sediamo e parliamo, è davvero importante. Nessuno dei nostri figli ha il cellulare, su questo siamo molto severi”. Ognuno dei bambini ha una passione a cui dedica tempo ed energie. Il principe Louis e la principessa Charlotte adorano “saltare su e giù sul trampolino elastico”, George “ama” il calcio e l’hockey e Charlotte gioca a netball e fa danza. Tutti stanno imparando a suonare degli strumenti, sebbene William non sia “sicuro di quanto successo stiano avendo in questo senso”.

Il saggio di Kate

La principessa del Galles ha preso talmente a cuore la questione dell’impatto dei social network sulle persone, in particolare sui bambini e gli adolescenti, da aver scritto un saggio. L’opera, dal titolo “The Power of Human Connection in a Distracted World” è stata redatta insieme a Robert Waldinger, professore di Harvard e pubblicata il 9 ottobre 2025 sul sito della Royal Foundation’s Centre for Early Childhood. Kate ha lanciato un vero e proprio allarme sull’abuso che molti, giovani e adulti, fanno delle piattaforme online, invitandoci a riscoprire la vita fuori dallo schermo e a vivere nel momento presente. “I nostri smartphone, i tablet e i computer sono diventati fonti di costante distrazione, frammentando la nostra concentrazione e impedendoci di dare agli altri la completa attenzione che le relazioni richiedono", hanno scritto la principessa e il professore. “Ci sediamo nella stessa stanza mentre le nostre menti sono disperse su dozzine di app, notifiche e feed. Fisicamente siamo presenti, ma mentalmente siamo assenti, incapaci di interagire con le persone che abbiamo di fronte”.

Sempre più isolati

Kate e il professor Waldinger hanno spiegato qualcosa che sappiamo, ma di cui, forse, non siamo pienamente consapevoli, perché continuiamo a fare un uso spesso errato dei social e, più in generale, di Internet: “Quando controlliamo i nostri cellulari durante una conversazione o guardiamo i social media durante le cene di famiglia…non siamo solo distratti, stiamo rinunciando alla forma fondamentale di amore che la connessione umana esige”. Secondo l’opera, pur essendo gli esseri umani più connessi della Storia, in realtà siamo più soli che mai. Le piattaforme che ci promettono di avvicinarci agli altri, spesso ci allontanano, facendoci chiudere nel nostro guscio. Gli autori concludono con una constatazione: “I bambini che sono cresciuti in un clima attento e amorevole sono più abili a sviluppare capacità sociali ed emotive che permetteranno loro di crescere come adulti in grado di costruire relazioni basate sull’affetto, famiglie, comunità. Questa è la più grande eredità dei nostri figli”.

Harry e Meghan contro i social

I duchi di Sussex non hanno mai mostrato particolare simpatia nei confronti dei social network. Uno dei temi a cui tengono di più, poi, è proprio la salute mentale delle persone, in particolare dei ragazzi. A tal riguardo sono sulla stessa lunghezza d’onda di William e Kate (evento più unico che raro dall’esplosione della faida familiare). Il 9 ottobre 2025, ha riportato Town & Country Magazine, Harry e Meghan sono tornati a New York per ricevere il Project Healthy Minds’ Humanitarians of the Year Award al World Mental Health Day Gala tenutosi agli Spring Studios. La coppia è stata premiata per “i suoi eccezionali sforzi globali nella costruzione di un mondo digitale più sicuro, più equo per le famiglie e la gioventù e il loro significativo contributo al progresso del benessere mentale nel mondo”, ha dichiarato il Project Healthy Minds.

“Senza regole”

In occasione della premiazione a New York Harry e Meghan, menzionati da ApNews, hanno affermato: “Come tanti genitori pensiamo continuamente al modo di accogliere i benefici della tecnologia difendendoci contemporaneamente dai suoi pericoli”. I duchi hanno messo in guardia dall’uso sconsiderato, dalla “esplosione dell’intelligenza artificiale senza regole”, argomento molto attuale.

“Fuori la vita è migliore”

Lo scorso aprile i Sussex hanno inaugurato il Lost Screen Memorial dedicato ai giovani morti a causa delle sofferenze patite sui social. Al programma Bbc Breakfast di New York, in quei giorni, Harry, citato dall’Independent, ha lanciato un monito molto duro: “La cosa più semplice da dire è di tenere i vostri figli lontani dai social. La triste realtà è che i bambini che non sono sui social vengono bullizzati a scuola, perché non partecipano alla stessa conversazione, come tutti gli altri”. Eppure “la vita è migliore fuori dai social media. Lo dico come genitore…Non si sta facendo abbastanza”. Harry e Meghan si sono scagliati contro le leggi sulla privacy che impediscono ai genitori di ragazzi scomparsi a causa dell’odio online di accedere alle informazioni contenute sui dispositivi dei loro figli: “Stai dicendo a un genitore…che non può avere dettagli su ciò che suo figlio ha fatto sui social media per una questione di privacy…È sbagliato”.

Errori “social”

I consigli e il punto di vista di William, Kate, Harry e Meghan si basano, oltre che sul pensiero personale, anche sugli errori commessi. Nel marzo 2024, proprio nelle prime fasi della sua malattia, la principessa del Galles pubblicò sui suoi account una foto ritoccata che la ritraeva con i figli, sollevando un polverone mediatico.

All’inizio dell’ottobre 2025 la duchessa di Sussex ha compiuto una tremenda gaffe girando un video non lontano dal Tunnel dell’Alma, il luogo in cui Lady Diana morì nel 1997. “I membri della royal family devono muoversi con cautela sui social media”, ha avvertito Cooke, “bilanciando i loro interessi personali con le responsabilità verso la monarchia”.

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