Ditelo con un carissimo fiore: aumenti del 400% in 4 anni

Elena Jemmallo

Un fiore al caro estinto quest'anno costerà molto caro. Quanto? Il classico mazzo di crisantemi con una decina di fiori arriverà a 10 euro, mentre per le più modeste margherite si spenderanno 8 euro. Ma un mazzo pregiato di rose o gladioli oppure di lilyum costerà tre volte tanto, fino a 35 euro. Prezzi letteralmente lievitati rispetto a quattro anni fa, con aumenti del 387 per cento. Gli aumenti (riportati da un’indagine dell’Adoc) sono dovuti in parte al passaggio lira-euro, ma c’è chi punta il dito contro la speculazione che puntuale ogni anno si riaffaccia alla vigilia delle ricorrenze. Ed ecco quindi che i fioristi, a due giorni dal ponte di Ognissanti fiutano l’affare e ritoccano i prezzi all’insù, convinti del fatto che nessuno rinuncerà comunque all’omaggio floreale al caro defunto. Ma c’è dell’altro. È il mercato della floricoltura, in generale, ad aver alzato i prezzi. Anche i venditori hanno segnalato aumenti nei prezzi all’ingrosso e hanno sottolineato come il rincaro sia stato di almeno del 15-20 per cento negli ultimi anni.
Per dimostrarlo, basta dare un’occhiata al listino prezzi di cinque anni fa. Nel 2001 per un crisantemo si poteva spendere fino a 1.000 lire (che oggi sarebbero 0,52 euro). Ora invece servono 2 euro, mentre se per un mazzo di crisantemi bastavano 7.000 lire (3,61 euro) oggi in media non bastano 10 euro. Il caro-fiori non risparmia nemmeno le semplici margheritine, il qui prezzo è lievitato da 5.500 lire di cinque anni fa (2,84 euro) agli attuali 7,6 euro. Non si va al risparmio nemmeno con un'orchidea, che costa intorno agli 8 euro, o con un mazzo di lilyum (circa 6 euro). Per i gladioli si spendono almeno 7 euro. La vicina ricorrenza del 2 novembre ha solo dato un’ulteriore spinta all’insù: se agli inizi di ottobre, rileva l'Adoc, un crisantemo si poteva acquistare a 0,80 euro, il 2 novembre, nei pressi dei cimiteri si pagherà in media 2 euro, con un aumento dell'87,5% in un solo mese.
La colpa, spiegano gli addetti ai lavori, è da attribuire anche al periodo di crisi che sta vivendo la floricoltura, dovuta al calo generale dei consumi e alla riduzione della capacità di spesa. E risulta difficile usare la valvola dei prezzi per attirare l'acquirente dal momento che i costi energetici hanno praticamente azzerato la redditività aziendale.
Eppure, i recenti sondaggi parlano chiaro: un mazzo di fiori rimane il regalo preferito dalle donne per ogni genere di ricorrenza: nascite, compleanni, anniversari, lauree. Ereditato dalla tradizione orientale e poi propagatosi in Europa, l’abitudine a donare fiori è buona per ogni occasione. Sarà per questo che oggi il classico fiorista sotto casa può essere comodamente rimpiazzato da forme di acquisto decisamente più moderne. Su Internet decine di siti offrono il servizio a domicilio: sfogli il catalogo, detti il messaggio per il biglietto e con quattro clic il mazzo è recapitato all’amata nel giorno e ora concordati. Ce n’è per tutti i gusti: per i creativi, che vogliono ideare il bouquet fai-da-te e per quelli a corto di idee, che sul web trovano «le frasi giuste per ogni occasione». Unico dettaglio non di scarsa importanza: il prezzo. Se vi accontentate di una rosa, servono 12 euro.

Se preferite fare un figurone, un mazzo di cento rose rosse vi costa 540 euro. Ma c’è anche spazio per chi vuole fare una pazzia: mille rose blu (che, attenzione, vanno ordinate per tempo visto che nessuno nega che siano tinte perché in natura non esistono). Il prezzo? Appena 6.750 euro.

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