Divieto per il corteo della Fiamma

La manifestazione per Priebke non s’ha da fare. Motivi di ordine pubblico. La comunicazione è arrivata nel pomeriggio di ieri dal prefetto della Capitale Achille Serra, dopo che il questore Marcello Fulvi ha deciso di vietare la manifestazione in programma venerdì prossimo a sostegno della richiesta di grazia per l’ex ufficiale nazista Eric Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, organizzata dalla Fiamma Tricolore.
C’è chi non ha tardato a manifestare il proprio plauso come il sindaco Veltroni («Prendo atto con soddisfazione del divieto al cosiddetto presidio che un gruppo di estrema destra intendeva organizzare per la grazia a Priebke, un intollerabile affronto alla comunità ebraica, alla città e alla sua memoria»), il governatore Piero Marrazzo («Concordo pienamente con la decisione di vietare la manifestazione dell’estrema destra convocata per chiedere la grazia del criminale Priebke e che offende la memoria della città») e il presidente della Provincia Enrico Gasbarra («La decisione di vietare il presidio per chiedere la grazia di Priebke è una soluzione giusta che rispetta la memoria delle vittime della violenza nazista e che restituisce a Roma il ruolo di città della pace e della tolleranza»).
Ma a stretto giro è arrivata la colorita replica dei promotori, che per bocca di Giuliano Castellino, portavoce della Federazione romana della Fiamma Tricolore, ha affermato: «Ora esulteranno i cosiddetti disubbidienti, i centri sociali, il consiglio comunale, il sindaco Veltroni e tutti quelli che negli ultimi giorni avevano chiesto, anzi ordinato, di vietare la nostra libera richiesta di un atto di giustizia. Ancora una volta assistiamo all’uso politico e strumentale delle leggi di pubblica sicurezza», ha chiosato Castellino, per poi annunciare che «una delegazione presidierà comunque la piazza romana, in barba a divieti, criminalizzazioni e repressione».
La vera notizia di fine giornata s’è rivelata però la presa di posizione di Roberto Giachetti, coordinatore romano della Margherita, che pur dicendosi «contrarissimo alla concessione della grazia al responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine» e a manifestazioni «che offendono la memoria della città», s’è chiesto, «dopo l’ennesimo provvedimento che vieta un corteo di Forza Nuova, se la strada giusta sia questa.Ogni episodio di violenza va represso dalle forze dell’ordine e condannato da tutti i democratici.

Ma si può impedire così sistematicamente e preventivamente - si chiede Giachetti - la libertà di manifestazione e di espressione del pensiero? Se il problema ravvisato dalle forze di polizia è l’ordine pubblico, non è possibile cercare altre soluzioni che garantiscano l’assenza di violenza e di incidenti?».

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