RomaLanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del governo ombra, nel commentare la scarcerazione dellex sindaco di Pescara DAlfonso lei ha criticato luso eccessivo delle intercettazioni. Perché?
«Sono uno strumento dindagine fondamentale che non può essere limitato ai soli reati di criminalità organizzata o terrorismo, come vorrebbe il premier. La nostra proposta mira a tutelare la privacy evitando la pubblicazione impropria. Ma le intercettazioni sono solo uno dei mezzi di prova e se non suffragate da altri elementi rischiano di naufragare al vaglio del contraddittorio: per questo è opportuno che arresti e condanne vengano richiesti solo quando esistono riscontri plurimi e concordanti».
Il Pd ha rivolto critiche severe ai magistrati, invitandoli ad avere maggiore prudenza.
«Noi, come sempre, esprimiamo fiducia nelloperato della magistratura, ma anche una legittima critica basata sullaltalena di provvedimenti che si potevano evitare. La libertà personale di ogni indagato esige la massima ponderazione. Le considerazioni fatte dal gip quando ha disposto la revoca degli arresti non valevano anche dieci giorni prima, al momento dellarresto? DAlfonso aveva già allora presentato le sue dimissioni».
Non siete stati un po avventati nello scambiare la scarcerazione di DAlfonso con il «crollo» delle accuse a suo carico che secondo la magistratura restano intatte?
«Con la nettezza di sempre ribadiamo che la magistratura deve procedere nel suo lavoro senza che nessuno metta in discussione la sua autonomia e indipendenza. Ma al contempo le chiediamo, anche per tutelare la credibilità della giustizia, di fare al più presto luce sui fatti addebitati al sindaco di Pescara».
Del Turco si è dovuto dimettere da governatore, si è fatto la galera preventiva ed è ancora sottoposto allobbligo di dimora. Ma pochissimo si sa a tuttoggi delle prove a suo carico. Troppa fretta nello scaricarlo?
«La posizione del Pd di fronte a presunti reati commessi da propri amministratori non cambia di una virgola, chiunque siano gli interessati. Il nostro codice etico parla chiaro: nel Pd non cè posto per opacità e corruttele, al contrario di quanto dimostrato dal Pdl che ha eletto 47 parlamentari inquisiti o condannati. Quanto a Del Turco, subito dopo larresto Veltroni espresse vicinanza umana e lauspicio che potesse dimostrare la sua estraneità. Un cittadino, fino allultimo grado di giudizio, deve essere considerato innocente. Allo stesso tempo andiamo avanti con la nostra opera di innovazione».
Il governatore della Calabria Loiero, Pd, denuncia che in due anni di indagini sul suo conto non è stato ascoltato dai magistrati...
«Loiero segnala un problema reale. Nel processo penale occorre garantire il massimo equilibrio tra accusa e difesa, anche nella fase delle indagini. Il Pd propone di assegnare alla difesa il potere di chiedere in qualsiasi momento dellindagine il confronto dinanzi a un giudice terzo. Vogliamo che gli indagati possano aprire delle finestre giurisdizionali».
Il Pdl vi invita a sganciarvi da Di Pietro e dal suo giustizialismo. Cosa vi divide da Idv?
«Il Pd è un partito riformista che ha nel suo Dna la cultura delle garanzie e della legalità. Per il Pd la questione morale è centrale, ma il giustizialismo è altro da noi. Detto questo, è bene ricordare che il Pd è un grande partito che raccoglie il consenso di un italiano su tre e la sua linea è data solo dalle sue proposte, non da un confronto in chiaroscuro con altri».
LAnm dice che oggi la corruzione è più grave che ai tempi di Tangentopoli...
«LAnm svolge un ruolo e il Pd un altro. Detto questo, siamo daccordo nel credere che la corruzione vada estirpata dalla politica a tutti i livelli.
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