Neppure Ranucci crede a una matrice politica

Conte chiama la piazza nel nome del giornalista. Domani manifestazione sulla libertà di stampa

Neppure Ranucci crede a una matrice politica
00:00 00:00

Ancora una manifestazione. Ancora una testimonianza di solidarietà. Dopo Gaza ora si scende in piazza per testimoniare la massima vicinanza a un'altra vittima: Sigfrido Ranucci (e con lui la stessa libertà d'informazione). La regia è di Giuseppe Conte. Il leader dei Cinquestelle già sabato mattina si era recato tra i primi a Pomezia per esprimere a Ranucci la solidarietà del suo Movimento. La bomba sotto casa del giornalista è un campanello d'allarme per la democrazia, hanno tuonato in coro tutti. Ed è anche un segnale che l'informazione è più che condizionata. Sulla difesa della libertà di stampa, però, Conte vuole mettere il cappello e quindi già sabato mattina ha annunciato direttamente dal cancello di casa Ranucci una manifestazione per la difesa della libertà di stampa. Insomma se la segretaria del Pd approfitta di una ribalta europea per lamentarsi sullo stato di salute della stampa, Conte non può essere da meno.

L'appuntamento è a piazza Santi Apostoli domani pomeriggio alle 17.30. Di sicuro ci saranno Marco Travaglio e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato. Inoltre hanno garantito l'adesione all'iniziativa i giornalisti Rula Jebreal e Lirio Abbate. All'appello di Conte non hanno però risposto gli altri "attori" del campo largo e non si prevede la partecipazione in via ufficiale di sigle e partiti del centrosinistra.

Sono in molti a scommettere che a piazza Santi Apostoli si celebrerà l'apologia del giornalismo d'inchiesta, considerato il vero termometro della nostra democrazia. Il Pd per ora resta ai bordi pur lanciando segnali chiari di condivisione delle preoccupazioni espresse dalla sua leader. "Il giornalismo d'inchiesta è dirimente per la democrazia", suggerisce l'ex premier Paolo Gentiloni. Mentre l'ex collega di Ranucci, Sandro Ruotolo, sottolinea che il vulnus è la delegittimazione portata avanti nei confronti di chi fa giornalismo d'inchiesta da parte di "certa politica".

E sull'argomento ritorna anche Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissioni Affari europei della Camera che chiede al governo di recepire quanto prima la direttiva Ue "anti-Slapp", cioè che ha l'obiettivo di garantire chi lavora su temi di interesse pubblico di godere della protezione dell'Ue contro le cause legali strategiche tese a bloccare inchieste e articoli.

Ranucci ieri è poi tornato a parlare dell'attentato sostenendo che non crede a una matrice politica del gesto. "Tuttavia è possibile pensare che a qualcuno faccia comodo intimidirci - aggiunge il giornalista di Report, che tornerà in tv domenica 26 -. Abbiamo delle puntate molto delicate che ci attendono, anche se non posso escludere che si riferiscano a qualche inchiesta del passato".

Anche l'intelligenza artificiale entra di prepotenza nella questione della libertà di stampa. E la vittima in questo caso porta il nome di Giovanni Donzelli. Sui social è comparso un video in cui il deputato di Fratelli d'Italia attaccava Ranucci.

Ma è un falso già smentito da Donzelli che ha annunciato che depositerà oggi una denuncia sul fatto. "Un segnale preoccupante - commenta il capogruppo Galeazzo Bignami -. Esprimo vicinanza perché è evidente che si è disarmati quando qualcuno opera in una maniera che va oltre la scorrettezza".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica