Emanuele Filiberto è un Savoia. Ha voce in capitolo sullargomento, non solo perché è un vip che se la cava col ballo. Il bisnonno Vittorio Emanuele III, allepoca principe ereditario, inaugurò la fabbrica torinese nel 1899. Un taglio del nastro che il Savoia ricorda con affetto e che alla bisogna torna utile. «Il messaggio che ha voluto mandare John penso sia dateci una mano. Tutto qua. Mi auguro che alla fine sia solo una provocazione per far dare una mossa a tutti. Detto questo, il rischio di chiusura cè e il nostro governo, i nostri industriali devono fare il possibile per salvare questo colosso e tutte le altre aziende che gli ruotano attorno. Lemigrazione della fase produttiva di un simile marchio sarebbe unonta per il nostro paese. E poi noi Savoia abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con la Fiat, Vittorio Emanuele III tagliò il nastro della prima fabbrica». Insomma, niente scherzi: si tratta di difendere il buon nome del nostro Paese.
«La Fiat è una colonna italiana, e poi ci ha sempre fatto conoscere allestero per prodotti fatti bene e utili, mi auguro che leventualità di chiudere le fabbriche in Italia sia ben presto scongiurata». Poi saluta e si congeda: «Viva lItalia, viva la Fiat!».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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