Il dolore della politica: «Che brutto giorno»

Cordoglio e sgomento. La morte dell’appuntato Roberto Sutera lascia una scia di dolore anche sulla giornata politica. Un minuto di silenzio è stato osservato in apertura del consiglio regionale, mentre a Palazzo Valentini, sede della Provincia, ieri sera sono state spente le luci e listati a lutto i «totem», come peraltro richiesta dal capogruppo di An Piergiorgio Benvenuti. «Oggi è veramente una brutta giornata, una giornata di profondo dolore che colpisce l’Arma dei carabinieri, la famiglia Sutera, e tutti noi per la scomparsa di un servitore dello Stato», ha detto il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra. Cordoglio anche a Palestrina, il paese in provincia di Roma dove Sutera viveva con la famiglia: «Ancora una volta a perdere la vita è chi garantisce la sicurezza e la tranquillità di tutti noi cittadini. Dobbiamo valutare l’altruismo di queste persone. E in questo caso è successo a Roberto che conoscevo personalmente da alcuni anni», ha detto il sindaco Rodolfo Lena. Ma anche i singoli esponenti politici locali hanno voluto esprimere il loro dolore e la loro vicinanza alla famiglia Sutera. Come Francesco Giro, coordinatore regionale di Forza Italia: «Siamo vicini alla sua famiglia e all’altro carabiniere rimasto ferito, al quale auguriamo di riprendere prontamente servizio nell’Arma». Come Luciano Ciocchetti, segretario regionale dell’Udc, che sottolinea come «troppo spesso ci ricordiamo delle forze dell’ordine solo in questi momenti drammatici. A loro va il nostro grazie per il lavoro fondamentale che fanno per la sicurezza di tutti noi, a rischio anche della vita. Operano nell’ombra, con grande senso del dovere e dedizione. Tutti noi dovremmo rispettarli e aiutarli di più». «Credo che oggi tutta Roma si debba inchinare e rendere omaggio a Roberto Sutera - dice commosso Samuele Piccolo, giovane consigliere comunale di An -. Roberto amava la vita, la gente, ma amava soprattutto il suo lavoro ed è per questo che è morto. È morto per difendere quegli ideali di giustizia e di libertà che riecheggiavano da sempre nei suoi discorsi».

«Chi come me ha svolto il servizio militare nell’Arma - dice il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio di An, Bruno Prestagiovanni - sa cosa vuol dire adempiere al compito di tutelare l’ordine pubblico, i rischi che questo comporta, essere sempre presente al servizio del cittadino».

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