Domani il via alla beatificazione di Wojtyla

L’insolito appello del Pontefice: troppe le giovani vittime

Andrea Tornielli

da Roma

Benedetto XVI, anche se non guidava l’auto, era abituato a macinare molti chilometri a bordo della sua Golf. Forse anche a questa consuetudine con i viaggi in macchina si deve l’inedito appello che Papa Ratzinger ha rivolto ieri ai fedeli radunati in Piazza San Pietro per l’Angelus domenicale. Il Pontefice, all’inizio delle vacanze estive ha infatti invitato alla prudenza, ricordando che la «superficialità» può distruggere vite umane e soprattutto che «più della metà delle vittime» degli incidenti stradali sono giovani.
«La fine di giugno – ha detto Ratzinger – segna per i Paesi dell’emisfero nord del pianeta l’inizio della stagione estiva e per tanta gente comincia il tempo delle ferie. Mentre auguro a tutti di poter vivere serenamente qualche giorno di meritato riposo e di distensione – ha aggiunto - vorrei rivolgere un appello alla prudenza a coloro che si mettono in cammino per raggiungere i vari luoghi di villeggiatura».
«Ogni giorno, purtroppo, specialmente nei fine settimana – ha continuato Benedetto XVI - si registrano sulle strade incidenti con tante vite umane tragicamente stroncate, e più di metà delle vittime sono in età giovanile. Negli ultimi anni molto si è fatto per prevenire tali tragici eventi – riconosce il Papa - ma si può e si deve fare di più con il contributo e l’impegno di tutti. Occorre combattere la distrazione e la superficialità, che in un attimo possono rovinare il futuro proprio e altrui. La vita è preziosa ed unica: va rispettata e protetta sempre, anche con un corretto e prudente comportamento sulle strade». «La Vergine Maria, che ci accompagna nel quotidiano cammino della vita – ha concluso Papa Ratzinger - vegli su chi viaggia e ottenga misericordia per le vittime della strada».
Il richiamo papale potrebbe essere utilizzato come un perfetto spot per la «pubblicità progresso», in una campagna per la prevenzione degli incidenti stradali durante l’estate. Ma non costituisce affatto una novità, dato che si inserisce in una tradizione inaugurata da Giovanni Paolo II, sulla scia del quale Benedetto XVI intende continuare anche in questi risvolti più spiccioli. Nel luglio 1997, Papa Wojtyla, ricevendo a Castelgandolfo un gruppo di proprietari di vecchie Fiat 500 aveva invitato al «senso di responsabilità nelle strade, specie in questi giorni del rientro dalle ferie». L’anno successivo, il Papa aveva invitato a guidare «con quella prudenza che è sempre necessaria» e lo stesso richiamo aveva rivolto nel luglio 2001.
Le parole di Benedetto XVI sono forse suonate un po’ più accorate e dettagliate, probabilmente a causa della sua maggiore esperienza su strada, seppur non come autista ma come passeggero: la vecchia macchina del cardinale Ratzinger aveva percorso circa 75mila chilometri. Si tratta di una Golf immatricolata nel 1999, che veniva guidata dall’allora segretario del porporato, Jozef Clemens. L’auto ceduta a un concessionario di Singen era stata acquistata nel gennaio scorso per 9.500 euro da Benjamin Halbe, un tedesco di 21 anni. Il giovane, subito dopo l’elezione di Benedetto XVI, ha messo all’asta su Internet l’auto appartenuta al nuovo Papa ed è riuscito, appena due settimane dopo il conclave, a totalizzare 188.938.88 euro.


All’Angelus di ieri sono intervenute alcune migliaia di persone che hanno sfidato l’afa romana colorando Piazza san Pietro con striscioni, cappelli e parasole variopinti. Prima di parlare delle vacanze estive e della prudenza sulla strada, Ratzinger ha ricordato la solennità dei santi Pietro e Paolo che si celebrerà il 29 giugno.

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