Domani il consiglio Intanto Ligresti tratta per l’uscita

Nulla di fatto, ancora, su Citylife: da un lato è ancora «aperto» il cda, dall’altro prosegue la trattativa per decidere i criteri dell’eventuale uscita del gruppo Ligresti. L’amministratore delegato di Citylife, Claudio Artusi, ha annunciato che continuerà domani il consiglio sul piano di finanziamento da 1,4 miliardi, iniziato lunedì e rimasto aperto in attesa di definire il ruolo di Fonsai e determinare in che misura i soci si debbano far carico delle relative garanzie. Le trattative ai piani alti non preoccupano però chi lavora allo sviluppo del progetto: «Se i soci hanno una tensione per rimanere o per investire di più - ha detto Artusi - significa che il progetto vale e funziona». Fonsai sta trattando le condizioni di una via d’uscita da Citylife, nella quale la compagnia dei Ligresti detiene una quota del 27,2%.
Il gruppo assicurativo nel corso delle trattative con gli altri soci (Allianz e Generali,) che l’hanno portato a rinunciare al diritto di opzione su parte del 18,4% messo in vendita dalla famiglia Toti, si è riservato «il diritto» di un eventuale disimpegno «dal progetto a condizioni prestabilite». Sull’opzione di vendita «sono in corso colloqui» al fine di definire le «migliori condizioni di garanzia e rispetto dei diritti di Fondiaria-Sai».

Sulla stampa si è parlato di una richiesta di 100 milioni di euro per la quota ma la compagnia ha smentito: tale cifra non è «mai stata presa in considerazione». Considerato che per la quota della Lamaro dei Toti si parla di circa 40 milioni, quella dei Ligresti non può valerne meno di 60-70, al netto della rinuncia al diritto di opzione.

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