Da domani sostituisce Paola Perego nello show «Punto su di te»

«Io sono come un idraulico. Se si rompe un tubo, io so ripararlo». Da quel signore che è, Claudio Lippi minimizza. Il tubo che s’era rotto era una trasmissione intera: Punto su di te: game strapaesano che dopo mesi di lavoro e appena ad otto giorni dalla messa in onda, era stato abbandonato da Paola Perego («Ma il perché non lo so. E preferisco non saperlo»). E per salvarlo è stato chiamato in extremis appunto lui. L’idraulico. «Quando il direttore dell’intrattenimento Rai, Giancarlo Leone, mi ha chiesto di salvare il programma, ho rischiato una situazione pre-infartica. Pochi giorni di prove in uno studio ancora incompleto. E domani andrò in onda. Che Dio ci tenga una mano sulla testa».
Ma di cosa si tratta?
«Aspetti, devo pensarci un attimo perché è successo tutto così in fretta... Dunque: è un gioco fra nuovi talenti che provengono da varie città d’Italia, accompagnati da vip (oh Dio: solo pronunciarla, questa parola, mi fa venire i brividi) di quelle stesse città. Per la prima delle previste due puntate, Paolo Conticini per Pisa, Maria Grazia Cucinotta per Messina, e così via».
E così, del tutto inatteso, questo sarà il suo ritorno in prima serata... dopo quanto?
«Ah, e chi se lo ricorda più? Diciamo dal 2006, da quando abbandonai la Buona Domenica di Canale 5, non riconoscendomi più nella deriva volgare in cui il programma stava scivolando. E la pagai cara: una scelta che ho scontato per anni. Del resto, se denunci un sistema, poi non puoi più accettarlo. Così proposte tante; ma a tutte, per decenza e coerenza, ho dovuto dire no».
Finché Raiuno non ha deciso di puntare su talenti già noti ma poco sfruttati.
«Ma sì. Basta con l’ossessione dei “volti nuovi” a tutti i costi.

Nel calcio ci si riferisce ancora a Pelè, a Maradona, e in tv vogliamo dimenticarci della lezione di Corrado o di Mike? Io ho avuto la fortuna di avere proprio loro, come maestri: sono stato educato al garbo, al rispetto per il pubblico, per questo sono stato superato da volti nuovi».
Però quando c’è stato bisogno d’un professionista solido, hanno chiamato lei.
«Già. Come quando ho dovuto sostituire la Clerici alla Prova del cuoco. Che gratificazione».

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