Domus Aurea, riapertura più vicina

Era chiusa ormai da dicembre la Domus Aurea neroniana, uno dei monumenti capitolini più visitati, parzialmente agibile solo dal 1999. Il pericolo di crolli, provocato dalle troppe infiltrazioni d’acqua e dalla scarsa manutenzione, aveva determinato la decisione dell’allora ministro per i Beni culturali, Rocco Buttiglione. Ora, a otto mesi dallo stop forzato, il governo Prodi finalmente si muove per permetterne la riapertura. Il premier ha infatti firmato un ordinanza che stanzia ulteriori finanziamenti (800mila euro che si aggiungono ai 3 milioni già disponibili) e dà ampi poteri al Commissario delegato, Luciano Marchetti (Direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio), per il progetto della messa in sicurezza e della riapertura della Domus Aurea. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, che ha condiviso l’ordinanza proposta dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
Marchetti disporrà gli interventi necessari avvalendosi del Soprintendente per i beni archeologici di Roma, Angelo Bottini, in qualità di «soggetto attuatore». Il Commissario delegato avrà poi al suo fianco una task force composta di cinque unità provenienti dal ministero. A breve sarà presentato il programma dettagliato degli interventi sul monumento collocato nell’area di Colle Oppio.

Dell’opera neroniana rimangono 150 stanze, 32 erano quelle visitate ogni giorno da mille persone. Gli obiettivi sono la ripresa degli scavi archeologici e l’impermeabilizzazione di tutti i 15mila metri di terreno, che oggi formano un tetto spesso tre metri.

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