Don Farinella si candida come prossimo Papa e durante la celebrazione domenicale di San Torpete espone il suo programma di Governo in tre punti. Primo: chiusura delle chiese per cinque anni di fila; secondo: mandare tutti i sacerdoti a espiare le proprie colpe con - testuali parole - «il culo immerso nel fiume Giordano per cinque anni di fila» (con soli cinque minuti d'aria al giorno); terzo: abrogazione totale di tutti i titoli onorifici e di potere all'interno della Chiesa. Via i monsignori, via i cardinali; avanti solo i Paolo Farinella preti. Difatti, domenica prossima sarà il suo trentottesimo anniversario di Messa e Farinella assicura: «Io sono certo di morire prete, i cardinali non so se moriranno Cardinali».
Sul terzo punto del suo programma di papato, quello riguardante la «separazione delle carriere» Farinella precisa meglio: «Riconosco il Papa come successore di Pietro perché altrimenti rinnegherei il Vangelo, ma non lo riconosco come Capo di Stato» e a proposito del Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone con cui ha avuto uno scambio epistolare rincara la dose: «Per me Segretario di Stato non vuole dire niente! Non so cosa sia e non ha potere su di me! L'unico che ne ha è Bagnasco in quanto mio Vescovo, ma il motivo per cui egli abbia accompagnato la lettera di Bertone (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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