Politica

Don Gallo si scalda «In Italia fascismo in libera uscita»

Paola Setti

nostro inviato a San Bartolomeo (Imperia)

Subito dopo ci sarà la battaglia contro i Centri di temporanea accoglienza. Subito prima però ci sono le primarie e lì se ne vedranno, anzi se ne sono già viste, delle belle. San Bartolomeo al Mare, Imperia. Da sei anni qui si decidono le campagne per la stagione politica invernale, i centri sociali del Nord Ovest in conclave perché l'unione fa la forza, e perché l'Unione non faccia scherzi. Oggi arrivano i pezzi da novanta, Luca Casarini, Francesco Caruso, don Vitaliano Della Sala. Ieri c'era don Gallo e bastava per tre.
Gli han chiesto di candidarsi alle primarie, i movimenti. Dicono che «Andrea è la nostra unica voce», ma quale Bertinotti. Aggiungono che un risultato lo ha già ottenuto, far parlare di programma chi al programma preferisce una gara fra muscoli, da spogliatoio. Lui ammette: «Su di me si crea il caso anche se non provoco».
Mica vero. Bastano le prime tre frasi: «Ormai in Italia il fascismo è in libera uscita, qui con voi invece respiro».
«Io candidato alle primarie? Non lo so, spero che Casarini abbia un nome di riserva. Io andrò a votare scheda bianca, se i partiti non metteranno in programma le battaglie che io sono stanco di combattere da solo, dalla liberalizzazione delle sostanze stupefacenti al ritiro dall'Irak». «Okkupazioni? Mica tutti i giovani devono fare i Papa Boys, gli spazi sono un diritto».
Al tavolo che discetta di autogestione c'è Daniele Farina l'anima del Leoncavallo che annuisce. Dice che c'è un altro spazio pubblico da occupare, le primarie: «Non è vero che non sono importanti. Se Berlusconi verrà cacciato, come sarà il governo di centrosinistra dipenderà dalla nostra azione». In gioco, avverte, c'è la sfida fra sinistra radicale e moderata: «Dietro a tutte le normative che contestiamo c'è il codice genetico della sinistra: dietro la legge Biagi il pacchetto Treu, dietro alla Bossi-Fini la Turco-Napolitano, dietro alla legge sulle droghe la nefanda legge Iervolino». Un «substrato mal seminato». Parola d'ordine svegliarsi, «i movimenti sono carsici, anzi sotterranei». Dice don Gallo che il dramma è che il centrosinistra «pensa che sia irrealizzabile un'alternativa radicale al neoliberismo, e i riformisti a furia di riformare tornano indietro».

Vallo a dire ai Ds.

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