«Ricordati che lAmsa deve andar via di là e far posto al nostro Parco scientifico». Scherza don Luigi Verzè, il prete «manager» fondatore e presidente del San Raffaele. «Non me ne sono dimenticato. E ti prometto che sarà presto fatto», risponde sorridendo il sindaco Gabriele Albertini.
Una domenica di mezzo sole. Immersi nel verde e nei cantieri di quella che è ormai diventata una vera e propria cittadella alle porte di Milano: la banda di Cesate, numerose famiglie, parte del personale dellIstituto si sono riuniti ieri sulla spianata del Buon samaritano, davanti allaccettazione dellospedale per celebrare la Festa del ringraziamento. Tra le file alcuni «amici raffaeliani» come il sindaco Albertini, Renato Pozzetto, Iva Zanicchi e Al Bano. Allombra dellimponente campana, su cui giganteggia la scritta augurale «laetitia», il cardinale Dionigi Tettamanzi ha officiato la Messa. «In un momento in cui ci si sofferma troppo su ciò che ci è dovuto - spiega larcivescovo di Milano - il ringraziamento è la capacità di riconoscere che ciò che ci viene offerto è dono». Durante la giornata, don Verzè ha colto loccasione per presentare al pubblico il neonato asilo nido «I pulcini delloasi», il centro ippico e i primissimi scavi di quella che, entro un anno, sarà la residenza alberghiera San Raffaele. E già si pensa al futuro, buttando uno sguardo allaltro lato di via Olgettina, dove sorgono gli stabilimenti dellAmsa. Ma ora cè la promessa di Albertini, a cui don Verzè ha regalato un orologio «perché non se ne dimentichi». Unarea enorme a pochi metri dalla segnaletica che dà il benvenuto a Milano Due, unarea su cui il San Raffaele avrebbe intenzione di aprire nuove aule universitarie, laboratori di ricerca e, soprattutto, il Parco scientifico.
Una domenica per ringraziare il Signore del lavoro fatto fino ad ora e dei progetti futuri. «Questo ospedale - spiega don Verzè - è un minimale embrione impiantato nella nostra fede. Un embrione che in trentacinque anni è divenuto pianta alla cui ombra trovano cura e ristoro numerosi malati». Nessun riferimento alle urne, solo la voglia di presentare i continui successi dellIstituto, tra cui - i più recenti - limpianto tomoterapico, diretto dal professor Fazio, per la diagnosi e la cura del tumore, il centro di ritmologia, curato dal professor Coppone, e il dipartimento per la ricerca biomolecolare. In lontananza, si intravedono la polvere e le ruspe del cantiere dove sorgerà un albergo (a pagamento) di duecento camere. Dotata di un ampio giardino e di un parcheggio privato, la struttura sarà in grado di accogliere i parenti di quel 35 per cento di pazienti ricoverati che vivono fuori Lombardia.
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