Doni: «Dopo l’Atalanta il mio sogno è a Las Vegas»

Cristiano Doni, trequartista, fantasista e storico capitano dell'Atalanta ha l'obiettivo di riportare i nerazzurri in serie A. Ma una volta chiusa la «pratica» sportiva e appese le scarpette al chiodo, vuole iniziare quella pokeristica volando a Las Vegas per coronare il sogno di raggiungere la Mecca di questa disciplina. Sono tanti gli sportivi che hanno sposato il poker. E Doni ha confessato a Gioconews.it di «aver sempre giocato a poker anche se prima mi dilettavo con quello classico a cinque carte, ma a livello amatoriale. Sono passato al texas hold’em un po' per curiosità e un po' per sfida».
Un hobby come tanti? «Per me è un bellissimo passatempo. Ma io amo la sfida e quindi mi informo, leggo molto e mi confronto con tanti altri giocatori, tra i quali ci sono anche molti professionisti di poker. Sempre più calciatori dichiarano apertamente di essere appassionati o giocatori di Texas».
D’altra parte Doni è in buona compagnia. Campioni di oggi e di ieri, come ad esempio Buffon, Totti o Vieri, oltre che essere testimonial affermati giocano e si divertono. L’unico problema è legato all’immagine: «Quella di chi conosce il gioco è estremamente positiva - dice Doni - ma l'altra faccia della medaglia è che se invece uno non conosce per bene il mondo del poker texano ci sarà quasi sempre un giudizio negativo perchè l'idea che si aveva del poker tradizionale era fortemente negativa. Mentre in questo gioco la fortuna è importante ma la tecnica, la psicologia e le capacità individuali contano molto».
Doni confessa anche che il tavolo verde è un fedele compagno dei lunghi ritiri. Di solito ci gioca con compagni e amici, ma in ritiro con l’Atalanta si organizza un’apposita saletta per tornei sit & go. Mentre nel dream table del trequartista orobico, insieme al più ammirato Phil Ivey, ci stanno Daniel Negreanu, Phil Hellmuth e Bobo Vieri. Ma il sogno vero è un altro ancora: «Andare a Las Vegas! È la prima cosa che farò - dice Doni - quando smetterò con il calcio. Sono troppo curioso di vederla e di viverla. Per natura io sono uno abbastanza freddo ma se dovessi trovarmi di fronte Phil Ivey o altri mostri sacri del poker, rimarrei impietrito».
Il forte fantasista sta portando la sua Atalanta in serie A in un duello con il Siena per il primo posto finale, ma anche mantenedo le inseguitrici a distanza.

Ecco perché il paragone con il poker calza a pennello: il vantaggio attuale mette al sicuro dalle sorprese? «È come nel poker - risponde Doni -: se sei tra i primi possono bastare due mani sbagliate per farti perdere tutto. Così come possono bastare due partite. Certo è che avere più punti ti permette di sbagliare un po’ più serenamente senza perdere di vista l'obiettivo finale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica