Alessia Marani
Ha negato tutto, ribattendo punto su punto alle domande incalzanti dei magistrati. Senza lasciar trasparire alcuna emozione, Gaetano Tripodi, lautotrasportatore di 39 anni accusato di avere accoltellato e poi decapitato lex moglie di 49 in una stazione di servizio sulla Casilina, si dichiara innocente: «Quella notte non ero a Roma. Io non centro. Gli assassini di Patrizia cercateli altrove». Ma il pm capitolino Assunta Cocomello che lha interrogato fino alla tarda serata di giovedì nella questura di Forlì, dove luomo tuttora si trova in stato di fermo, è convinta che le prove indiziarie a suo carico siano schiaccianti: «Le tracce lasciate dal suo telefonino agganciato alle celle di Roma lo smentiscono - dice -. E anche i suoi tragitti autostradali registrati dal telepass non contrastano la ricostruzione degli inquirenti». Il gip romagnolo, intanto, potrebbe tramutare da un momento allaltro il fermo in arresto, consentendo il trasferimento dellindagato a Roma. La chiave del delitto, comunque, sarebbe da ricercare in un grave squilibrio psichico di entrambi, il presunto carnefice (descritto come geloso e violento) e la vittima, con cui litigava spesso anche in pubblico. Sebbene i due non risultino in cura psichiatrica. Patrizia Silvestri, implicata insieme con Gaetano e lex amante W. M., 47 anni, alla fine degli anni 90 in una torbida vicenda legata al mondo degli adoratori di Satana, di sacrifici iniziatici e stupri di gruppo, ultimamente sarebbe uscita «fuori di testa». «Spesso - raccontano dei conoscenti - girava col bourqua calato sul volto, diceva di essere una principessa musulmana». E alla religione islamica (Gaetano e Patrizia, che si faceva chiamare Aisha, «vita», si sarebbero sposati col rito dAllah) ha più volte fatto riferimento lo stesso Tripodi durante il colloquio con la Cocomello. Credo da cui il camionista dorigine calabrese è apparso come soggiogato. Tripodi sostiene che la sera del 2 maggio era di ritorno da Milano diretto a Cassino per una consegna. Nelle ore in cui secondo il medico legale si sarebbe consumato lassassinio, tra la mezzanotte e le due, dice di essersi fermato a Settebagni (dapprima intenzionato a dirigersi allEastman per un mal di denti) e di avere dormito sul tir. A destinazione sarebbe arrivato alle 7, mezzora dopo della macabra scoperta al distributore di Tor Bellamonaca. Al contrario lindagine incrociata sui tabulati del suo cellulare e quello dellex moglie indicherebbero la presenza delluomo nella zona di Tor Bellamonaca e che i due si sarebbero sentiti nella serata di martedì. Al «Total» forse avevano un appuntamento. Nel 99 Patrizia era stata una delle accusatrici di Marco Dimitri, «padre» dei «Bambini di Satana», organizzazione da cui la donna, W. M. e Gaetano erano stati espulsi per essersi iscritti con false generalità. Al Tribunale di Velletri Patrizia accusa Dimitri di averla minacciata di morte al telefono. Circostanza poi smentita. Intanto, come «pentita» dà il via a Tivoli a unaltra inchiesta su riti sabbatici, violenze iniziatiche e torture su cani e gatti sgozzati in nome di Belzebù. Patrizia e W. M.
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