La donna di fiducia dell’Idv: «Burlando? Mai visto né sentito»

La donna di fiducia dell’Idv: «Burlando? Mai visto né sentito»

(...) Questo perché oggi si associa all’immagine di una ragazza giovane e carina a quella di una donna incapace che ha altri meriti».
Scusi. Se si tratta di insultare il ministro Carfagna o le candidate di Berlusconi vale?
«Io non vengo dal mondo dello spettacolo come la Carfagna. Mi pare una differenza sostanziale».
Ah, già. Ri-scusi. Da hostess, lei diventerà...?
«Conosco il mondo del lavoro, i problemi dei lavoratori, dei precari. Ho creato un’associazione per la difesa dei posti di lavoro. In Liguria vengo per questo, per occuparmi dei problemi del lavoro».
Quali problemi ha il lavoro in Liguria?
«Oggi sono stata all’Ansaldo».
Non è esattamente un’azienda con dei problemi.
«Infatti. Era un’azienda parastatale, che lo Stato voleva vendere. Ora con una dirigenza valida va bene e assume 500 ingegneri».
E quindi lei...
«Se il presidente Di Pietro ha deciso di mettermi nel listino è perché crede che io possa portare un valore aggiunto. Sempre puntando a valorizzare le donne».
Papà sardo, mamma veneta, nata a Udine, lavora tra Roma e Milano. Come mai proprio qui in Liguria dove c’è già una donna forte, carina e con l’appoggio del partito come Marylin Fusco. Al partito non bastava?
«Se è per quello c’è anche Patrizia Muratore, c’è anche Cinzia Damonte. Le donne hanno molto spazio nell’Idv. E Marylin Fusco si occuperà di un altro settore».
Quali altri appuntamenti ha oggi in agenda?
«Incontrerò il gruppo, ho delle interviste».
In questo mese quante volte la rivedremo?
«Quasi tutti i giorni».
Cioè in Lombardia, dove è pure candidata, non la vedranno mai più?
«Anzi. Farò avanti e indietro».
E chi paga?
«Pantalone. Anzi, i miei pantaloni. Non certo il popolo. Al momento mi autofinanzio».
Perdoni l’indelicatezza. Ma lei ora lavora?
«Sono stata precaria. Ora l’azienda (Alitalia, ndr) mi dà un lavoro che è una forma di solidarietà. Lavoro due settimane sì e due no. Ora mi metterò in aspettativa».
Altra donna bella e intelligente catapultata in Liguria è stata Giovanna Melandri (Pd). Anche lei pensa di farsi eleggere e sparire?
«Quelle erano elezioni politiche, qui si parla di regionali, c’è un impegno sul territorio. È ben diverso».
Facciamo finta che venga eletta sia in Lombardia sia in Liguria. Cosa sceglierebbe?
«È fantapolitica. Comunque sono stata scelta dal partito a livello nazionale, deciderebbe il partito».
Scartata dal Grande Fratello, non eletta alle Euopee. Se non ce la facesse neppure stavolta?
«Intanto al Gf non ci sarei andata, sono io che avrei rifiutato. E alle Europee ho avuto successo. Ho lavorato per il partito».
E Burlando? Cosa le ha detto?
«Non l’ho ancora incontrato».
Gli avrà telefonato?
«Neppure».
Burlando non sa neppure chi ha nel listino?
Interviene Paladini e allarga le braccia: «Quel posto spettava all’Italia dei Valori, la scelta è nostra non del candidato presidente».

Come quella di Marylin Fusco vicepresidente? E cos’altro? «La vice presidenza per il secondo partito della coalizione è una cosa normale. Per il resto ne parleremo quando si sarà vinto. Che non mi sembra una cosa così scontata». Rigorosamente tra virgolette, detta dal segretario regionale del secondo partito della coalizione di Burlando.

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