Donna kamikaze in Nord-Ossezia: 9 morti in un taxi saltato per aria

Mosca Un attentato suicida compiuto ieri nel centro di Vladikavkaz, nella Repubblica caucasica russa dell’Ossezia del Nord, ha provocato nove morti e una quarantina di feriti, secondo quanto riferito dal presidente nord-osseto Taimuraz Mamsurov. L’esplosione - ha aggiunto - è stata provocata con tutta probabilità da una donna suicida. In precedenza, il ministero dell’interno a Vladikavkaz aveva parlato di undici persone morte nell’attentato.
Secondo fonti della polizia, citate dai media locali, l’esplosione è avvenuta in un pulmino adibito a taxi che si trovava vicino a un mercato nel centro della capitale dell’Ossezia del Nord. «La testa di una donna, che si ritiene fosse l’attentatrice, è stata trovata sul luogo dell’esplosione», ha precisato il presidente Mamsurov. Quello di Vladikavkaz è stato uno degli attentati più gravi compiuti negli ultimi tempi nella regione del Caucaso settentrionale, la turbolenta area nel Sud della Russia caratterizzata da spinte separatiste e da annosi conflitti interetnici.

Nel 2004 una scuola di Beslan, non lontano da Vladikavkaz, fu teatro di una presa di ostaggi in massa ad opera di terroristi ceceni conclusasi con la morte di 334 persone, fra le quali 186 bambini. L’Ossezia del Nord confina con l’Ossezia del Sud, la Repubblica separatista inclusa nella Georgia e al centro del recente conflitto Mosca e Tbilisi.

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