Donne nel mirino Romena incinta pestata e violentata dal compagno

Picchiata, legata al letto e stuprata selvaggiamente dal fidanzato. È accaduto a una romena di 23 anni, al terzo mese di gravidanza. La giovane era venuta in Italia nel novembre 2008 inseguendo il miraggio di un lavoro onesto e sicuro. Ma appena giunta nella capitale, il suo compagno romeno si è trasformato in aguzzino e l’ha costretta a prostituirsi.
L’incubo per la ragazza si è protratto fino a martedì quando la poveretta, al termine dell’ennesimo pestaggio, ha trovato il coraggio di raccontare tutto a una pattuglia della Polfer, in servizio nell’atrio della biglietteria di Roma Termini. In evidente stato di choc, ha sporto denuncia spiegando che, subito dopo il suo arrivo, il connazionale di 36 anni, aveva cominciato a malmenarla e violentarla per farla prostituire, incassando i proventi dell’attività.
L’ultimo episodio era avvenuto proprio due sere fa. Nella camera dell’albergo nei pressi di Termini, dove la coppia alloggiava, la donna ha tentato di convincere il compagno a lasciarla stare. Ma l’uomo ha risposto con calci e pugni. L’ha quindi spogliata, legata al letto e violentata ripetutamente, incurante del fatto che fosse incinta.
Mentre si trovava negli uffici della Polfer, la ventitreenne ha ricevuto una sua telefonata: le dava appuntamento al ristorante «Casina delle Rose» a Termini. All’incontro, però, si sono presentati i poliziotti che, in base alla dettagliata descrizione della vittima, hanno individuato e bloccato lo sfruttatore. La donna, soccorsa al San Giovanni, è stata medicata per contusioni toraciche, alle braccia e al volto, e giudicata guaribile in 30 giorni. Poi è stata affidata a un centro di accoglienza specializzato in casi di questo tipo.

Il compagno, invece, è stato fermato per violenza sessuale, induzione e sfruttamento alla prostituzione, rapina e lesioni personale gravi avendo utilizzato, in più occasioni, un asciugamano bagnato per pestare la fidanzata.

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