«Ma non era cambiato il vento?». A porre la domanda, giocando sullo slogan della campagna elettorale che anche i supporter della prima ora hanno già archiviato, non è lopposizione ma un partito della coalizione di Giuliano Pisapia. QuellItalia dei Valori che è rimasta fuori dalla giunta e ha avvertito: restiamo in maggioranza ma faremo sentire la nostra voce in consiglio comunale. E al neo sindaco dà pure il tempo di preparare la risposta per la prima seduta fissata il 20 giugno. Quando, anticipa il commissario cittadino dellIdv Stefano Zamponi, «chiederemo che laula si pronunci sulla questione del doppio incarico a Bruno Tabacci». Lex democristiano oggi in forza allApi di Rutelli è il primo bersaglio del fuoco amico. Nominato assessore al Bilancio ha già fatto sapere che non intende dimettersi da parlamentare, assicura che Pisapia stesso considera «unopportunità la mia presenza nella commissione Bilancio della Camera». Si è anche infastidito per tanta attenzione da parte dei giornalisti, «mi stupisco - ha attaccato Tabacci - che questo genere di questioni non siano state poste per anni a Milano, per 15 anni ha avuto un vicesindaco, Riccardo De Corato, che faceva il parlamentare». Ma a chiedere il conto il giorno dopo non sono nè i cronisti nè il centrodestra ma lIdv. «Tabacci deve sapere che, dopo 17 anni, finalmente il vento a Milano è cambiato - ribatte Zamponi -. Qualcuno deve informarlo che è stato nominato assessore dal sindaco Pisapia e non dal sindaco Moratti. E che il Sindaco Pisapia è stato eletto da una coalizione di centrosinistra, non dal centro-destra cui apparteneva lex-vice sindaco e senatore De Corato». Milano «ha bisogno di un assessore a tempo pieno» e «noi abbiamo fatto del contrasto ai doppi incarichi uno dei punti fondamentali del programma, opinione condivisa da tutta la coalizione». Ragione che ha escluso ad esempio la senatrice del Pd Marilena Adamo dalla nomina di vicesindaco. E sul basta di Pisapia ai doppi incarichi titolava in prima pagina il Corriere della Sera il primo giugno, nella prima intervista post-vittoria del sindaco. Parole a cui (per ora) non seguono i fatti. Ma lassessore Pd Pierfrancesco Majorino sostiene che è «fondamentale che tutti dentro al centrosinistra capiscano una cosa semplice, Milano ha bisogno di grande unità e stabilità» definisce le polemiche su Tabacci «fuoriluogo, sarà la nostra punta di diamante».
Ma protestano persino i supporter che hanno fondato on line «La Milano di Pisapia»: da ieri fanno girare in rete la richiesta-appello «allassessore Tabacci, dipendente dei cittadini, di concentrarsi sul nuovo incarico perchè incompatibile con gli impegni precedenti che lo porterebbero troppo spesso lontano da Milano e dal lavoro che ci aspettiamo da lui». Seguono i commenti dei delusi, «ecco la prima cazz., Giuliano..». Ovviamente, lo critica anche la Lega: «I milanesi hanno il diritto di sentirsi presi in giro».