Sommate farebbero un buon risultato, divise non raggiungono la soglia per andare a Strasburgo. E il segretario del Prc Paolo Ferrero, che racimola il 3,4% con la sua Rifondazione comunista, accusa del tracollo le scelte dei compagni dellaltra lista («senza la scissione di Vendola saremmo passati...») e lancia la sfida: «Dopo il risultato delle elezioni europee noi avanziamo la proposta di riunificare tutte le forze disponibili a costruire un polo di sinistra, autonomo dal centrosinistra e impegnato da subito a costruire la più vasta opposizione alle politiche del governo Berlusconi e di Confindustria». Lo scissionista Nichi Vendola, che si ferma ancora più sotto di Ferrero (la sua Sinistra e libertà raggiunge solo il 3,1%) ragiona di fino: «Si è aperto un cantiere. Questo risultato incoraggia tutti coloro che hanno voglia di mettere in campo il progetto della sinistra. Tutte le forze che sono alla sinistra del Pd e chi, dentro il Pd, ha voglia di ricostruire la sinistra - è linvito di Vendola - sono ora chiamati a questo importante e necessario lavoro». Il presidente della regione Puglia sostiene che «cè una sinistra larga che non ha saputo esprimere un simbolo unitario». E sottolinea il risultato di Sl, un «soggetto politico che è nato in poche settimane e nonostante sia stato oscurato dai mass media è riuscito a superare il 3%, diventando un soggetto importante al Sud».
Vendola sembra guardare a tutto ciò che si muove a sinistra del Pd: «Il 10% degli italiani che hanno votato a sinistra del Pd e non saranno rappresentati nel Parlamento Europeo - ha aggiunto Vendola - ci dicono quanto sia necessario proseguire il nostro lavoro, chiedere a ciascuno e a ciascuna di continuare a tenere in piedi questo sogno utile che è la ricostruzione di una sinistra che abbia senso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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