Il doppio piano casa del governo meno burocrazia e più alloggi popolari

Venerdì in Consiglio dei ministri le misure per l’edilizia: in cantiere 6mila abitazioni, sconti fiscali per chi ristruttura. Berlusconi: "Effetti straordinari sull'economia"

Il doppio piano casa del governo 
meno burocrazia e più alloggi popolari

Roma Un «doppio» piano casa è in arrivo per stimolare il settore delle costruzioni e, con esso, l’economia. Il piano approvato con i provvedimenti dei «cento giorni», ma soprattutto un intervento nuovo e rivoluzionario, anticipato dal premier Berlusconi, che ne ha già discusso con alcuni governatori del centrodestra.
Già venerdì prossimo il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare una serie di norme di semplificazione, che permetteranno ai proprietari di ampliare la cubatura del loro immobile fino al 20%, o di ricostruirlo ex novo con un incremento di cubatura fra il 30 e il 35%, se si utilizzeranno tecniche di bioedilizia. È poi giunto in dirittura d’arrivo il vero e proprio «piano casa» per la costruzione e la ristrutturazione di 5/6 mila alloggi subito cantierabili, per complessivi 550 milioni di euro. Grazie all’intesa raggiunta dal ministro Raffaele Fitto e dal presidente dei governatori Vasco Errani, 200 milioni di euro saranno subito a disposizione delle Regioni, mentre 350 milioni restano al governo per le altre misure attuative del piano casa. Le case saranno date in affitto a giovani coppie, anziani, studenti.
Le norme di semplificazione sono allo studio di più ministeri, conferma il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, e saranno attuate in via sperimentale nella Regione Veneto. «Vogliamo aumentare i volumi degli immobili per dare la possibilità alle giovani coppie di avere, se non una casa in proprio, almeno una stanza nell’ambito familiare», spiega Matteoli. La giunta regionale del Veneto, già martedì, discuterà un progetto di legge che prevede: a) la possibilità di ampliare fino al 20%, in deroga ai piani regolatori, la cubatura di un immobile nel corso di una ristrutturazione; b) la possibilità di aumentare la cubatura fino al 30% nel caso di demolizione e ricostruzione dell’immobile; c) la possibilità di aumentare il volume fino al 35% se verranno utilizzate tecniche costruttive di bioedilizia, o che prevedono il ricorso a energie rinnovabili. Non potranno essere ampliati gli edifici che in origine erano abusivi. Si discute anche di possibili sgravi fiscali da parte dei Comuni nei confronti di chi ristruttura.
Una drastica semplificazione burocratica è alla base del progetto. In breve, dovrebbero essere tecnici o professionisti a produrre le certificazioni di conformità con dichiarazioni giurate, che sostituiscono i permessi di costruzione. Il lavoro di messa a punto del provvedimento è ancora in corso, dunque è possibile che da qui al varo possano intervenire delle modifiche. Le competenze in questo campo sono regionali, così il governo spingerà ad agire per prime le Regioni governate dal centrodestra. Tuttavia Matteoli è convinto che alla fine si troverà un’intesa anche con le Regioni governate dal centrosinistra. Il ministro delle Infrastrutture ricorda che già si è trovato l’accordo alla Conferenza Stato-Regioni sul piano casa, «e credo - aggiunge - che anche sul piano edilizia si possano trovare punti di incontro».
Il piano casa vero e proprio - destinato alla ristrutturazione e costruzione di 5/6mila alloggi - potrebbe diventare operativo in settimana. Il decreto attuativo del provvedimento dovrebbe essere approvato giovedì dalla Conferenza unificata, e a quel punto ci vorrà solo il varo definitivo alla prima riunione del Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica). Sono stati sbloccati per l’immediato 200 milioni (altri 350 restano al governo sempre per interventi abitativi, ma saranno reintegrati alle Regioni in tempi da concordare), destinati a ristrutturazioni e costruzioni di alloggi da affittare a giovani coppie, persone anziane, studenti, con facoltà di riscatto.
La doppia iniziativa sulla casa potrebbe dare un impulso immediato al Pil. Gli ultimi dati dell’Istat per il settore delle costruzioni non sono rassicuranti: nel quarto trimestre 2008, l’indice della produzione nel settore ha fatto registrare un calo del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2007.

Insieme con il piano delle grandi opere varato venerdì dal Cipe, il piano casa dovrebbe essere in grado di dare una vera e propria scossa al settore. Il governo punta, evidentemente, sui cantieri per la ripresa dell’economia.

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