Dossier-scandalo: intercettazioni sospette parlano di arbitri

Colloqui fra un dirigente di un club di serie A e un designatore. La Federcalcio tace, Uefa pronta ad aprire un’inchiesta. E si profila un’altra estate calda

Marcello Di Dio

Ancora due settimane e la stagione della serie A sarà conclusa. Niente spareggi, il regolamento - che si è adeguato ai dettami della Fifa – parla chiaro. Da oggi al 14 maggio saranno scritti tutti gli ultimi verdetti del campionato, dalla squadra vincitrice dello scudetto a quelle invitate al “banchetto” europeo, passando per l’ultima formazione condannata all’inferno della B. L’interesse di tifosi e addetti ai lavori si sposterà sulla Nazionale, sui 23 giocatori che Marcello Lippi deciderà di portare in Germania. E tutti si chiederanno come uno dei nostri uomini di punta, quel Francesco Totti che sta recuperando a tempo di record dall’infortunio alla caviglia, arriverà all’appuntamento. O ancora si interrogheranno sul perché di alcune scelte del commissario tecnico azzurro piuttosto che di altre.
E in un calcio italiano in cui si viaggia sempre tra luci e ombre, ora spunterebbe l’ipotesi – come evidenzia un articolo della Gazzetta dello Sport – di nuove intercettazioni telefoniche “compromettenti”. In passato già foriere di condanne sportive a dirigenti e club.
Molti sarebbero già a caccia di queste intercettazioni che potrebbero provenire (il condizionale è d’obbligo come in tutta la vicenda, in attesa di ufficializzazioni o anche solo di una semplice traccia di indagine) dalla procura di Torino. Tanto che qualcuno avanzerebbe la possibilità – anche questa non confermata - che ancora una volta il pm sarebbe Raffaele Guariniello, il grande accusatore nel processo doping alla Juventus dal quale sono usciti prosciolti il medico bianconero Riccardo Agricola e l’amministratore delegato Antonio Giraudo.
Il contenuto di tali nuove intercettazioni non avrebbe rilevanza penale, ma sarebbe comunque stato spedito per conoscenza sia al Coni che alla Federcalcio. Vi sarebbero infatti conversazioni fra un notissimo dirigente di club e un dirigente del settore arbitrale. E anche tra un consigliere federale e quest’ultimo. Questo dossier, composto di incartamenti con trascrizioni, verrebbe ancora tenuto segreto nonostante una serie di delucidazioni già richieste al segretario generale della Figc Ghirelli e ad alcuni funzionari del Coni.
Anche la procura di Torino ha rigorosamente secretato tali atti. Così è possibile che si proceda ad un’indagine ufficiale a livello sportivo solo dopo la fine della stagione, ma forse anche più in là. Anche perché il rischio è che l’eco di un’indagine possa danneggiare l’immagine della Nazionale che dal 22 maggio inizierà la sua missione verso il Mondiale.
Di fatto, qualcuno si starebbe già muovendo e dell’ipotesi di nuove intercettazioni sarebbe stata informata anche l’Uefa. Una storia tutta da scrivere, che potrebbe rendere ancora una volta calda l’estate del nostro calcio.


Da anni ormai turbato da fideiussioni false o da bilanci inquinati. O ancora da fallimenti e mancati pagamenti degli stipendi. Ma la Figc ha ormai intrapreso la strada della linea dura e non si farà trovare impreparata.

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